La Francia comincia il ritiro dal Mali
Tremila soldati se ne andranno entro la fine dell'anno e saranno sostituiti da un contingente ONU, mentre il paese va verso le elezioni presidenziali
Circa 80 camion dell’esercito francese, carichi di equipaggiamento, hanno lasciato oggi la capitale del Mali, Bamako, diretti a sud verso la Costa d’Avorio. È il primo passo significativo nella ritirata dell’esercito francese dal Mali, cominciata a fine aprile. Oggi in Mali ci sono circa 4 mila soldati francesi: entro settembre dovrebbero diventare 2 mila e dovrebbero restarne mille entro la fine dell’anno. Le truppe francesi saranno sostituite da circa 10 mila soldati di una missione ONU.
L’esercito francese è intervenuto in Mali lo scorso gennaio per fermare l’avanzata dei ribelli islamisti verso la capitale. In poche settimane l’esercito del Mali, supportato dall’aviazione e da istruttori e coordinatori dell’esercito francese, ha respinto i ribelli da tutte le principali città che erano riusciti ad occupare (Konna, Gao e Timbuctu, dove i ribelli distrussero i templi che avevano reso famosa la città). Al momento gli islamisti si sono ritirati in alcune aree desertiche e montagnose del nord del paese, dove tutt’ora si trova buona parte del corpo di spedizione francese.
Alex Duval Smith, corrispondente della BBC da Bamako, scrive che l’intervento francese è stato molto popolare tra i maliani e che le operazioni di ritirata sono viste con molta preoccupazione. L’esercito francese ha precisato che il grande convoglio partito oggi trasporta soltanto scorte ed equipaggiamenti in surplus.
La ritirata di oggi arriva due giorni dopo l’attacco a una miniera di uranio di proprietà francese e a una caserma nel vicino Niger da parte di un gruppo di islamisti, non è ancora chiaro se provenienti dal Mali. A quanto pare, forze speciali francesi hanno aiutato i soldati nigerini a irrompere nella caserma e a liberare alcuni ostaggi. Non è ancora chiaro se questo incidente potrebbe avere un qualche effetto sul programma di ritiro.
I soldati francesi saranno sostituiti nei prossimi mesi da circa 11.200 soldati e 1.440 poliziotti che saranno parte di un’operazione delle Nazioni Unite. Queste forze saranno schierate in Mali entro i primi giorni di luglio, subito prima delle elezioni presidenziali. Lo scopo di questa forza sarà cercare di mantenere la stabilità e aiutare la ricostruzione dell’esercito maliano, la cui debolezza è stata una delle principali cause che hanno spinto la Francia a intervenire a gennaio nel paese. La settimana scorsa una conferenza di paesi donatori a Bruxelles ha deciso di stanziare 3 miliardi di euro in aiuti al Mali.