The Chaaaampiooooons!
La storia dell'inno più conosciuto dai tifosi di calcio, che ha a che fare con re Salomone e le incoronazioni
Sabato 25 maggio si giocherà a Londra la finale di Champions League tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund: prima della partita sarà eseguito l’inno della competizione. Si tratta di uno degli inni sportivi più conosciuti dal pubblico europeo, perché viene suonato con solennità prima di ogni partita di Champions e il suo jingle accompagna con una certa insistenza ogni diretta televisiva delle partite.
Il nome ufficiale dell’inno è semplicemente “Champions League”, è ispirato a Händel e ha diverse particolarità: tra cui quella di non poter essere legalmente acquistato o scaricato e quindi di non essere mai stato trasmesso in radio o in televisione al di fuori delle occasioni sportive.
L’inno è stato composto nel 1992 dal britannico Tony Britten, che si era diplomato al Royal College of Music di Londra, uno dei conservatori più famosi del mondo. A fargli ottenere il lavoro fu il suo agente, che aveva delle conoscenze nella società incaricata dalla UEFA di curare l’immagine della Champions League, la TEAM. Nel 1992, infatti, la vecchia Coppa dei Campioni cambiò nome, in seguito a diversi allargamenti e modifiche.
L’autore, intervistato dal New York Times, si è detto molto stupito dalla fama che ha ottenuto il suo pezzo. «Onestamente, quando ho accettato, per me era solo un lavoro come un altro. Dall’inizio alla fine, l’intera faccenda mi avrà preso più o meno un mese». Ha detto anche – difendendosi dalle critiche secondo cui è troppo simile a Händel o è semplicemente brutto – che «non stavo provando a scrivere un’opera d’arte» e che «la mia preoccupazione era che facesse quello che doveva fare». In quel periodo Britten collaborava in diverse produzioni musicali e televisive e scriveva musiche per spot pubblicitari.
Britten mandò a TEAM cinque o sei brevi estratti di brani di musica classica e la società selezionò il brano Zadok the Priest, uno dei quattro inni composti da Georg Frideric Händel per l’incoronazione di Giorgio II di Gran Bretagna nel 1727: da allora viene eseguito a ogni incoronazione dei sovrani britannici, solitamente durante l’unzione del re o della regina. Il titolo originale viene dal testo che Händel musicò, un passo biblico del Primo libro dei Re (1, 38-40) in cui si descrive l’unzione del re Salomone da parte del sacerdote Zadòk e del profeta Natan.
Britten si ispirò alle musiche di Händel e fece la sua versione per coro e orchestra. Compose anche il testo: al posto del celebre “the champions” che chiude diverse strofe, Britten valutò anche “the greatest”, “the finest”, “the most exciting” e persino “the most significant”. Il testo alterna brevi frasi in francese, tedesco e inglese, le tre lingue ufficiali della UEFA.
L’inno di Britten venne registrato agli Angel Studios di Islington, a Londra, con la Royal Philharmonic Orchestra e il coro dell’Academy of St. Martin. Dall’autunno del 1992 viene suonato prima di ogni partita di Champions. Alcune volte il coro e l’orchestra sono stati diretti dallo stesso Britten – che, a causa di impegni di lavoro, ha detto che guarderà la prossima finale in televisione – e in particolare prima della finale del 23 maggio 2001, giocata a Milano tra Bayern Monaco e Valencia (vinse il Bayern ai rigori), in cui l’inno fu eseguito dal coro della Scala.
Testo
Ce sont les meilleures équipes
Sie sind die allerbesten Mannschaften
The main event
Die Meister
Die Besten
Les grandes équipes
The champions!
Une grande réunion
Eine große sportliche Veranstaltung
The main event
Ils sont les meilleurs
Sie sind die Besten
These are the champions
Die Meister
Die Besten
Les grandes équipes
The champions! (2 volte)
Foto: GERRY PENNY/AFP/Getty Images