La classifica dei 50 CEO più pagati
Al primo posto c'è il capo dell'emittente statunitense CBS, all'ultimo quello di Deere, società che produce mezzi agricoli
Sulla base dei dati forniti dalla società di analisi Equilar, Associated Press ha pubblicato l’elenco dei 50 amministratori delegati (CEO, cioè chief executive officer, in inglese) più pagati del 2012. Le percentuali indicano la variazione rispetto al 2011.
1. Leslie Moonves, CBS, 60,3 milioni di dollari, meno 12 per cento
2. David Zaslav, Discovery Communications, 49,9 milioni di dollari, meno 5 per cento
3. Bob Iger, Disney, 37,1 milioni di dollari, più 18 per cento
4. Philippe Dauman, Viacom, 33,4 milioni di dollari, meno 22 per cento
5. John Donahoe, eBay, 29,7 milioni di dollari, più 81 per cento
6. Brian Roberts, Comcast, 29,1 milioni di dollari, più 8 per cento
7. Howard Schultz, Starbucks, 28,9 milioni di dollari, più 80 per cento
8. Ken Chenault, American Express, 28 milioni di dollari, più 25 per cento
9. Rex Tillerson, Exxon Mobil, 27,2 milioni di dollari, più 8 per cento
10. Kent Thiry, DaVita HealthCare, 26,8 milioni di dollari, più 53 per cento
11. Jeffrey Bewkes, Time Warner, 25,7 milioni di dollari, invariato
12. Louis Camilleri, Philip Morris International, 24,7 milioni di dollari, più 23 per cento
13. Glenn Murphy, Gap, 24,6 milioni di dollari, più 154 per cento
14. Robert Stevens, Lockheed Martin, 23,8 milioni di dollari, più 16 per cento
15. Richard Fairbank, Capital One Financial, 22,6 milioni di dollari, più 21 per cento
16. John Watson, Chevron, 22,3 milioni di dollari, più 23 per cento
17. Irene Rosenfeld, Mondelez International, 22 milioni di dollari, più 40 per cento
18. Lawrence Culp Jr,, Danaher, 21,9 milioni di dollari, più 1 per cento
19. Louis Chenevert, United Technologies, 21,8 milioni di dollari, meno 5 per cento
20. Muhtar Kent, Coca-Cola, 21,6 milioni di dollari, più 2 per cento
21. James Gallogly, LyondellBasell Industries, 21,2 milioni di dollari, meno 10 per cento
22. James McNerney Jr., Boeing, 21,1 milioni di dollari, più 15 per cento
23. Randall Stephenson, AT&T, 21 milioni di dollari, più 12 per cento
24. Alan Mulally, Ford, 21 milioni di dollari, meno 29 per cento
25. Paul Jacobs, Qualcomm, 20,7 milioni di dollari, meno 5 per cento
26. Mike Duke, Wal-Mart Stores, 20,7 milioni di dollari, più 14 per cento
27. Jeff Immelt, General Electric, 20,6 milioni di dollari, più 80 per cento
28. Gregg Steinhafel, Target, 20,5 milioni di dollari, più 5 per cento
29. Larry Fink, BlackRock, 20,2 milioni di dollari, meno 8 per cento
30. Anthony Alexander, FirstEnergy, 20 milioni di dollari, più 39 per cento
31. Steve Ells, Chipotle Mexican Grill, 19,7 milioni di dollari, più 2 per cento
32. Miles White, Abbott Laboratories, 19,5 milioni di dollari, più 3 per cento
33. David Pyott, Allergan, 19,4 milioni di dollari, più 62 per cento
34. John Stumpf, Wells Fargo, 19,3 milioni di dollari, più 8 per cento
35. Leslie Wexner, L Brands, 19,2 milioni di dollari, invariato
36. Montgomery Moran, Chipotle Mexican Grill, 19,1 milioni di dollari, più 2 per cento
37. Carol Meyrowitz, TJX Companies, 19,1 milioni di dollari, più 198 per cento
38. Paul Otellini, Intel, 18,9 milioni di dollari, più 10 per cento
39. Jamie Dimon, JPMorgan Chase, 18,7 milioni di dollari, meno 19 per cento
40. Alexander Cutler, Eaton, 18,6 milioni di dollari, più 77 per cento
41. Ian Read, Pfizer, 18,5 milioni di dollari, più 2 per cento
42. Brian Jellison, Roper Industries, 18,1 milioni di dollari, più 21 per cento
43. Jay Johnson, General Dynamics, 18 milioni di dollari, più 12 per cento
44. Michael White, DirecTV, 17,9 milioni di dollari, più 212 per cento
45. Steve Wynn, Wynn Resorts, 17,7 milioni di dollari, più 8 per cento
46. Douglas Oberhelman, Caterpillar, 17,7 milioni di dollari, più 20 per cento
47. David Lesar, Halliburton, 17,5 milioni di dollari, più 10 per cento
48. David Simon, Simon Property Gropiù, 17,2 milioni di dollari, meno 87 per cento
49. Glenn Britt, Time Warner Cable, 17,2 milioni di dollari, più 5 per cento
50. Samuel Allen, Deere, 17,2 milioni di dollari, più 4 per cento