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  • Giovedì 23 maggio 2013

La politica di Obama sui droni

Il ministro della Giustizia Holder ha dato ieri per la prima volta notizie su quattro americani accusati di terrorismo uccisi fuori dai confini, e oggi Obama terrà un discorso importante

President Barack Obama sits with Attorney General Eric Holder during the 32nd annual the National Peace Officers Memorial Service, Wednesday, May 15, 2013, on Capitol Hill in Washington, honoring law enforcement officers who died in the line of duty. (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)
President Barack Obama sits with Attorney General Eric Holder during the 32nd annual the National Peace Officers Memorial Service, Wednesday, May 15, 2013, on Capitol Hill in Washington, honoring law enforcement officers who died in the line of duty. (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)

Il ministro della Giustizia americano Eric Holder ha ammesso mercoledì in una lettera al Senato che quattro cittadini americani sono stati uccisi da droni degli Stati Uniti in Pakistan e Yemen negli ultimi anni in operazioni antiterrorismo, fornendo informazioni che l’amministrazione Obama aveva finora tenuto segrete. E il presidente Barack Obama terrà un discorso sulla sicurezza e sulle politiche antiterrorismo giovedì alla National Defense University. Holder ha riconosciuto che un attacco con i droni ha ucciso tra gli altri nel 2011 Anwar al-Awlaki accusato di essere un leader di Al-Qaida e ispiratore di diversi attentati terroristici. Della sua uccisione da parte di aerei senza pilota si sapeva, come di quella di quella di Samir Khan, ucciso insieme a lui, e del figlio sedicenne di al-Awlaki Abdulrahman, nato a Denver. Ma Holder ha anche aggiunto alla lista il nome di Jude Kenan Mohammed, accusato con altre sette persone di aver progettato un attacco alla base militare di Quantico, Virginia, nel 2009, e ucciso in Pakistan.

La questione dell’uso di aerei senza pilota per uccidere sospetti terroristi fuori dai confini degli Stati Uniti è controversa legalmente e politicamente da alcuni anni – ancora di più quando vengono uccisi cittadini americani che non hanno ricevuto un regolare processo – e successive inchieste giornalistiche avevano rivelato i particolari delle scelte dell’amministrazione Obama a questo proposito, ma è la prima volta che dall’amministrazione giungono ammissioni così estese e dettagliate. Holder ha scritto che “dal suo insediamento il presidente ha reso chiaro il suo impegno a fornire al parlamento e ai cittadini americani ogni informazione possibile sulle nostre operazioni antiterrorismo, e a questo fine mi ha incaricato di rivelare alcune informazioni che finora erano state mantenute segrete”. L’intenzione, spiega Associated Press, è di rendere meno oscure e sospette in termini di violazioni dei diritti queste operazioni, sottraendole anche alla gestione della CIA – che resterebbe con un maggior controllo sul Pakistan dove l’intelligence avrebbe dato buoni risultati – e dirigendole altrove verso gli apparati militari ufficiali. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha spiegato mercoledì che è intenzione di Barack Obama rendere il dibattito su questi delicati argomenti trasparente e aperto e stabilire procedure che restino valide anche per le successive amministrazioni, riducendo la discrezionalità delle scelte presidenziali: rischio su cui il governo era stato molto criticato negli anni scorsi. In questo senso dovrebbe andare l’intervento di Obama di giovedì alla National Defense University, che dovrebbe quindi trattare anche l’annosa questione del carcere di Guantanamo.

 (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)