Il ritorno di Anthony Weiner
Era un politico molto promettente prima che nel 2011 venissero fuori gli autoscatti porno che inviava online: ora si è candidato a sindaco di New York (e non è spacciato)
Anthony Weiner, un ex deputato democratico americano di 49 anni, ha annunciato in un video di voler partecipare alle primarie del partito democratico per la carica di sindaco New York. La carriera politica di Weiner prometteva molto bene, prima che nel 2011 fosse interrotta da uno scandalo sessuale di cui si parlò molto: aveva inviato delle foto sue seminudo o completamente nudo ad almeno sei ragazze conosciute su Internet.
Weiner era considerato uno dei politici più promettenti di New York: dopo essere stato per sei anni l’assistente personale di Chuck Schumer, esperto e influente politico newyorkese, nel 1992 a 27 anni divenne il più giovane consigliere comunale nella storia della città. Nel 1999 diventò deputato, succedendo così al seggio di Schumer, che nel frattempo era diventato senatore. Rimase al Congresso fino alle sue dimissioni, presentate ufficialmente il 23 giugno 2011.
Non è la prima volta che Weiner tenta di candidarsi a sindaco di New York. Nel 2005 arrivò secondo alle primarie del partito democratico, e nel 2009 ripresentò la sua candidatura, salvo poi ritirarla quando si rese conto che il sindaco in carica Michael Bloomberg si sarebbe ricandidato dato che il consiglio comunale aveva esteso a tre mandati il limite massimo per la carica. Qualche settimana fa aveva detto in una lunga intervista con il New York Times Magazine che stava pensando di ricandidarsi.
Nei primi secondi del video si vede Weiner assieme alla moglie mentre dà da mangiare al figlio piccolo – la moglie è un altro personaggio notevole, ci arriviamo, ed era incinta nel momento in cui venne fuori lo scandalo. In seguito Weiner viene ripreso mentre racconta delle sue origini di ragazzo della classe media di Brooklyn: insiste sull’importanza della classe media e a un certo punto, rivolgendosi direttamente alla videocamera, fa riferimento al caso delle foto: «Vedete, so di aver commesso dei grossi errori, e di aver deluso un sacco di gente. Ma ho anche imparato delle lezioni molto dure».
La storia dello scandalo
Il 27 maggio 2011 Weiner inviò dal suo account di Twitter una foto del suo pene a una studentessa 21enne di Seattle. La foto fu cancellata poco dopo la pubblicazione ma il blogger conservatore Andrew Breitbart la salvò sul suo pc e la pubblicò il giorno seguente sul suo blog. Nei giorni seguenti Weiner fece delle dichiarazioni molto ondivaghe, prima prendendosela con dei presunti hacker e negando che quella foto lo ritraesse, poi ammettendo che non poteva dire con sicurezza se quella foto fosse sua o meno.
Il caso fu amplificato anche dal fatto che sua moglie era – ed è tuttora – Huma Abedin, nota e apprezzata assistente personale di Hillary Clinton. Abedin è figlia di due professori universitari e sebbene sia nata in Missouri ha vissuto per molto tempo in Arabia Saudita, trasferendosi poi a Washington per frequentare l’università. È un personaggio pubblico piuttosto rispettato a New York: quando nel giugno del 2012 la deputata vicina ai Tea Party Michele Bachmann la accusò di essere vicina all’organizzazione politica dei Fratelli Musulmani, fu difesa anche da molti deputati repubblicani.
Il 6 giugno Breitbart pubblicò altre foto che Weiner aveva inviato a una seconda ragazza, e allora lui in una conferenza stampa di mezz’ora ammise tutto: «Negli ultimi anni sono stato coinvolto in diverse conversazioni inappropriate su Twitter, su Facebook, via email e occasionalmente anche al telefono, con donne conosciute online. So che la prima domanda che vorrete farmi è: perché? La risposta è che non lo so, non so che cosa avessi in testa». Sulle prime disse inoltre di non voler dimettersi da deputato: la settimana successiva però il presidente Obama dichiarò che se fosse stato in Weiner si sarebbe dimesso. Tre giorni dopo annunciò le sue dimissioni. Lui e Abedin restarono insieme.
Cos’è successo dopo
Huma Abedin ha detto al New York Magazine che nei due anni successivi, dopo molte e complicate riflessioni, ha perdonato suo marito: «È stata la scelta giusta per me, ma questo non vuol dire che ci sia arrivata serenamente». Nel frattempo Weiner sparì dalla circolazione. Andò anche in terapia, cosa che a suo dire l’ha molto aiutato: «Non è una cosa che mi venne subito in mente. All’inizio non ero molto a mio agio, ma ora mi capita di iniziare delle frasi con “Il mio psicologo dice che…”». Weiner ha dichiarato che ora si sente pronto per tornare in politica, nonostante non creda più di essere «l’uomo giusto al posto giusto», ma il New York Times sostiene che la sua candidatura potrebbe quantomeno sparigliare le cose nel partito democratico.
Le elezioni e le primarie
Le elezioni per eleggere il sindaco di New York si terranno il 5 novembre 2013, mentre entrambe le elezioni primarie dei due principali partiti avverranno il 10 settembre. Per le primarie del partito repubblicano i candidati sono quattro, il favorito è Joseph Lhota, che fu vicesindaco di Rudolph Giuliani fra il 1998 e il 2001 e ricoprì vari altri incarichi durante la sua amministrazione. Tra i democratici si sono candidati in otto, fra cui Bill de Blasio, City Public Advocate di New York (una carica elettiva di controllo sull’operato del sindaco), Christine Quinn, la presidente del consiglio comunale, e John Liu, il capo dell’ufficio fiscale della città.
Fino ad aprile Quinn era nettamente avanti nei sondaggi, ma un sondaggio più recente le attribuisce un vantaggio di 10 punti percentuali su Weiner. Tuttavia, secondo Nate Silver, circa il 40 per cento degli elettori democratici interpellati ha un’opinione nettamente negativa di Weiner, che ha davanti un compito piuttosto difficile. Non è ancora chiaro chi sosterrà il sindaco uscente, Michael Bloomberg, indipendente.
foto: Andrew Burton/Getty Images