Le foto degli scontri in Tunisia
Tra le forze dell'ordine e i sostenitori del gruppo salafita Ansar al Sharia, a cui non è stato concesso il permesso di tenere il congresso annuale a Kairouan
Oggi, in diverse città della Tunisia, compresa la capitale, Tunisi, ci sono stati violenti scontri tra le forze dell’ordine e centinaia di sostenitori del gruppo integralista islamico salafita Ansar al Sharia, considerato vicino ad al Qaida. I manifestanti hanno protestato contro la decisione del governo tunisino che venerdì scorso aveva negato al movimento il permesso di tenere il suo congresso annuale a Kairouan, una città nel sud del paese, perché rappresentava una minaccia per la sicurezza pubblica e per aver “mostrato disprezzo verso le istituzioni”.
Dopo la decisione del governo, i leader del movimento hanno chiesto ai propri sostenitori di riunirsi a Ettadhamen, un sobborgo di Tunisi, tramite un annuncio pubblicato sulla propria pagina Facebook: secondo la BBC i primi scontri si sarebbero verificati proprio a Ettadhamen, quando un gruppo di circa 500 persone ha iniziato a lanciare pietre contro la polizia, che ha risposto con il lancio di gas lacrimogeni. Anche a Kairouan, dove si sarebbe dovuto tenere il congresso del movimento, centinaia di manifestanti sono riusciti a organizzarsi e riunirsi. Anche lì i poliziotti sono stati aggrediti, prima di riuscire a disperdere la folla.
Inoltre, questa mattina è stato arrestato Seifeddine Rais, il portavoce del movimento: secondo una fonte vicina alla polizia consultata da Al Jazeera, sarebbe stato fermato per aver provocato alcuni poliziotti davanti alla caserma di Kairouan. I militari, insieme alla Guardia Nazionale, stanno invece tenendo sotto controllo le principali strade attorno alle città in cui ci sono stati scontri, tra cui Douar Hicher e Ben Arous.