Le figurine Panini contraffatte sequestrate dalla Guardia di Finanza
Se ne avete comprate in Emilia Romagna e avete trovato un sacco di doppioni, forse c'è una spiegazione
Il 15 maggio la Guardia di Finanza ha smantellato a Modena un’organizzazione che produceva e diffondeva figurine dei calciatori “Panini” contraffatte. Le autorità hanno fatto sapere che a capo dell’organizzazione c’era un ex dipendente della Panini che si era dimesso dall’azienda 10 anni fa e aveva aperto un’attività che commercializza alcuni prodotti venduti nelle edicole, come giocattoli e oggetti per bambini. In totale le persone denunciate finora sono sette.
In particolare la Guardia di Finanza ha sequestrato 5,7 milioni di figurine Panini “calciatori 2012-2013”, tre milioni di bustine e una serie di apparecchiature utilizzate per la grafica, la stampa, la scannerizzazione, il taglio e l’imbustamento delle figurine, oltre che un veicolo usato per il trasporto della merce, il tutto per un valore totale di circa 5,7 milioni di euro. Tra le figurine contraffatte la Guardia di Finanza non ha trovato quelle cosiddette “speciali” – i loghi delle squadre, altre ricoperte da una vernice particolare – probabilmente per l’eccessivo costo che richiedeva la loro riproduzione. Per la stessa ragione, la Finanza ha detto che sono state trovate moltissime bustine che contenevano un gran numero di doppioni.
Secondo quanto riportato finora, le figurine contraffatte venivano proposte ai rivenditori a un prezzo inferiore rispetto a quello ufficiale della Panini: questi pacchetti potevano essere comprati solo pagando in contanti, senza l’emissione di alcun documento fiscale. La merce contraffatta era rivenduta soprattutto in Emilia Romagna, e in particolare nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia.
La Panini in un comunicato stampa si è congratulata con le autorità specificando che un’operazione simile, anche se di dimensioni ridotte, era stata condotta a Latina tre anni fa.