Cosa è successo al cantiere della TAV
L'attacco a Chiomonte «gravissimo» ed «esecrabile», secondo il ministro Alfano
Nelle prime ore di martedì, nei pressi di Chiomonte, in alta val di Susa, il cantiere del tunnel esplorativo della TAV Torino-Lione è stato attaccato da un piccolo gruppo di persone che ha causato alcuni danni alle attrezzature. È la prima protesta violenta rivolta alle strutture del cantiere da diverse settimane, e ha fatto ritornare la questione dell’alta velocità ferroviaria in val di Susa sulle cronache nazionali, da cui era quasi scomparsa dopo la manifestazione dello scorso 23 marzo.
Secondo le ricostruzioni della questura di Torino, intorno alle 3.15 di martedì 14 maggio venti-trenta persone hanno bloccato temporaneamente i cancelli dell’area del cantiere con cavi di acciaio per ritardare l’uscita delle forze dell’ordine e del personale del cantiere, poi hanno lanciato diverse molotov che hanno danneggiato un mezzo, un compressore in uso nel cantiere che è stato bruciato. Le forze dell’ordine hanno risposto con un lancio di lacrimogeni che ha disperso chi aveva attaccato il cantiere. Il gruppo ha utilizzato anche fumogeni e bombe carta e nei pressi del cantiere è stato ritrovato anche un rudimentale mortaio ricavato da un tubo di ferro, oltre a diverse altre bombe incendiarie inesplose.
Dopo l’attacco è stata convocata a Torino una riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, a cui hanno partecipato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, il vicecapo vicario della Polizia Alessandro Marangoni, il comandante generale dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, il procuratore Gian Carlo Caselli e il questore di Torino Antonino Cufalo. Nella riunione si è deciso di aumentare il numero delle forze dell’ordine già presenti in zona e di allargare la fascia di rispetto del cantiere, in cui non è possibile la libera circolazione. Alfano ha detto che verrà accelerata la ratifica del trattato tra l’Italia e la Francia per la costruzione della linea ferroviaria, che sarà all’ordine del giorno della riunione del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo.
Marco Imarisio ha scritto sul Corriere della Sera che da oltre due mesi il cantiere di Chiomonte non veniva fatto oggetto di azioni di protesta e che il movimento di opposizione all’alta velocità sta cambiando gradualmente i propri obiettivi, prendendo di mira più di frequente le strutture e i anche i lavoratori del cantiere.
I lavori di scavo del cosiddetto “tunnel di base” per la futura linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione – lungo 57 chilometri – non sono ancora cominciati, né è stato approvato il progetto definitivo della linea. Il cantiere che è stato attaccato martedì notte è una grande area, dichiarata di “interesse strategico nazionale”, in cui sono in corso i lavori per il tunnel geognostico, una delle opere esplorative necessarie prima dell’avvio dello scavo principale.
Foto: Marco Alpozzi – LaPresse