L’uomo che ha chiesto scusa per aver rincorso un elefante
È una guida, e ha scritto su Facebook che la sua carriera è rovinata da un video in cui per scherzo cerca di "attaccare" un elefante
Una guida ai safari turistici nel parco Kruger in Sudafrica ha pubblicato domenica un lungo messaggio di rammarico su Facebook ammettendo di essere il protagonista di un video girato moltissimo su internet nei giorni scorsi, in cui un uomo “attacca” un elefante per scherzo, correndo e urlando verso l’elefante fino a farlo scappare via, tra le risate di alcuni altri presenti. Il video era stato presentato in rete come quello di un “ubriaco che attacca un elefante“, ma successivamente una società di guide della regione ha identificato il gruppo e annunciato un’indagine e il licenziamento del protagonista, suo dipendente come guida. Domenica sull’account di Facebook di Brian Thomas Masters è comparsa l’assunzione di responsabilità e la sua versione.
In seguito alla recente diffusione di immagini che mostrano una guida che affronta un elefante selvatico voglio ammettere di essere responsabile dell’incidente e scusarmi sinceramente per il mio comportamento pericoloso e dannoso. Sono completamente d’accordo con i commenti che sono stati fatti sul mio trattamento non professionale e non etico degli animali. Mi assumo ogni responsabilità per quel che è accaduto e sono profondamente, profondamente pentito.
È stata molto chiesta la testa di qualcuno, in una campagna che voleva nomi e gogna, quindi eccomi. Mi dispiace molto di quanto è accaduto e vorrei poter annullare la stupidità di quel che ho fatto, ma non posso; posso solo scusarmi e sperare che la gente veda la sincerità che vorrei mostrare. Il fatto che qualcuno cerchi di legare quel che ho fatto, che ho fatto da solo, alla società tirata in ballo è assurdo. Si sta mettendo in discussione l’eccellente lavoro fatto in tutta l’Africa a causa delle stupide azioni di una persona, e questo è incredibile. La società in questione attualmente tutela più di mezzo milione di acri di terra in Africa, fornisce 19 mila pasti ai bambini ogni giorno e investe grandi risorse e personale in una serie di progetti conservativi in tutto il continente. Chi pensa che le azioni di una sola persona mettano sotto accusa tutto questo è pazzo e anche per questo sono molto dispiaciuto.
Quello che è successo mi è già costato la mia reputazione e il mio lavoro e ha distrutto il lavoro che ho fatto nella ricerca sui tucani e sugli elefanti negli ultimi 13 anni. E le notti passate per mesi nella savana cercando di limitare il terribile aumento di caccia di frodo ai rinoceronti sono adesso dimenticate. (…) Tutto il lavoro che ho fatto è annientato da 45 secondi di follia. Quelli che mi conoscono sanno che non mi ha mosso nessuna cattiva intenzione, solo una mancanza di giudizio.
Mi fa piacere che tante persone abbiano protestato dicendo che questo tipo di comportamento è inaccettabile, perché lo è e avete ragione a essere arrabbiati. Vi chiedo di prendervela con me e non trascinare nel fango il nome di una straordinaria società per una cosa in cui chiaramente non ha ache fare. Ma guardatevi anche attentamente allo specchio e chiedetevi se in passato avete mai fatto qualcosa che se fosse stato registrato in video avrebbe avuto conseguenze negative. Spero che in voi ci sia anche spazio per il perdono, se capite che si possono fare errori come questo.