Buchi
Album di foto - un po' inquietanti - di quando il terreno si apre sotto i piedi
Una delle foto più famose che si trovano in questa selezione – Photoshop non c’entra – è stata scattata a Città del Guatemala nel maggio del 2010: nei pressi di un incrocio stradale si formò improvvisamente un buco circolare largo una ventina di metri e profondo cento, che inghiottì un palazzo di tre piani e una casa vicina. Nella zona era avvenuto un altro fenomeno simile nel febbraio 2007.
Il suolo sotto la capitale del Guatemala contiene grandi depositi di materiale vulcanico, accumulatosi nei secoli: ceneri vulcaniche e altri detriti estremamente friabili. Con il tempo, in quegli strati si formano cavità molto larghe, che l’acqua piovana scava a poco a poco fino a quando il soffitto sopra gli spazi vuoti non diventa troppo sottile e crolla improvvisamente.
Altre volte l’acqua, resa acida dall’anidride carbonica presente nell’atmosfera, scioglie a poco a poco rocce composte da materiali leggermente solubili come il calcare. Il processo forma una depressione nel terreno, perché la terra soprastante cala lentamente attraverso le cavità che si formano nella roccia. Nelle aree urbane, i buchi si formano spesso per la rottura di vecchie tubature, che causano grandi perdite di acqua.
In italiano le buche circolari nelle aree naturali si chiamano doline e sono diffuse particolarmente in alcune zone come il Carso e la Murgia. La parola viene dallo sloveno: dol significa “valle”. Vedere tutte queste foto di strade crollate e case scomparse nel nulla è un po’ inquietante, ma è probabilmente un modo per riavvicinarsi alla geologia, dato che difficilmente non vi sarà venuta la curiosità, a questo punto, di sapere di che materiale è fatto il suolo sotto i vostri piedi.