• Mondo
  • Martedì 14 maggio 2013

Decine di morti in un naufragio in Birmania

Una barca che stava evacuando 200 profughi di etnia rohingya in vista dell'arrivo di un ciclone è affondata, si teme ci siano pochissimi superstiti

Una nave che trasportava circa duecento persone – musulmani di etnia rohingya – è affondata ieri nella Birmania occidentale. Barbara Manzi, a capo della sezione birmana dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (OCHA), ha detto oggi che la nave ha colpito alcune rocce al largo del paese di Pauktaw, nello stato del Rakhine, ed è affondata dopo alcune ore. Un altro funzionario delle Nazioni Unite, Kristen Mildren, ha detto ad Al Jazeera che c’è un solo sopravvissuto sicuro, mentre gran parte dei passeggeri sono al momento dispersi.

I passeggeri della nave stavano venendo evacuati in una serie di operazioni cominciate il 12 maggio in vista dell’arrivo del ciclone Mahasen, che dovrebbe colpire il paese tra pochi giorni. L’ONU ha detto che l’arrivo del ciclone mette in pericolo migliaia di rifugiati interni nei campi profughi della Birmania occidentale: sono per lo più di etnia rohingya, le cui case sono state distrutte nelle violenze interetniche, tra musulmani e buddisti, avvenute negli ultimi mesi nel paese. Nei campi profughi dell’area di Pauktaw, dove è avvenuto il naufragio, vivono circa 20.000 persone dopo che centinaia di case dei rohingya sono state distrutte a ottobre dello scorso anno.

Una tempesta nel cielo sopra il fiume Yangon, 13 maggio 2013.
(Ye Aung Thu/AFP/Getty Images)