Nawaz Sharif ha vinto in Pakistan
Per la terza volta e con ampio margine, secondo le proiezioni: ha già iniziato le consultazioni per la formazione del governo
L’ex primo ministro Nawaz Sharif, a capo del partito conservatore Pakistan Muslim League – Nawaz (PML-N), ha rivendicato la vittoria nelle elezioni parlamentari per rinnovare i 272 seggi dell’Assemblea Nazionale (la Camera bassa del Parlamento) del Pakistan, iniziando anche una serie di consultazioni per la formazione del governo.
Non c’è ancora il risultato ufficiale, ma stando alle proiezioni, basate su risultati parziali, il suo partito avrebbe un ampio vantaggio sugli altri: il PML-N ha ottenuto più di 100 seggi, ottenendo quindi la possibilità di formare una maggioranza senza la necessità di coalizzarsi con altri partiti, dato che conta anche sull’appoggio di alcuni candidati indipendenti. Già ieri sera i suoi sostenitori hanno iniziato a festeggiare la vittoria per le strade del paese, dopo la pubblicazione dei primi exit-poll.
Parlando oggi nel quartier generale del suo partito, Nawaz Sharif – che dovrebbe quindi diventare primo ministro per la terza volta – ha fatto un appello a tutti gli altri partiti «a collaborare per risolvere i problemi del paese». Il ritorno di Sharif e del suo partito a capo della maggioranza politica nell’Assemblea Nazionale rappresenta un notevole ritorno al passato: l’ex primo ministro era stato deposto nel 1999 da un colpo di Stato da parte del generale Pervez Musharraf, e successivamente processato e incarcerato.
Anche Imran Khan – popolarissimo ex giocatore di cricket – a capo del Pakistan Tehrik-i-Insaaf (PTI), si è congratulato con Nawaz Sharif, riconoscendo la vittoria. Il partito di maggioranza alle ultime elezioni del 2008, il Pakistan People Party (PPP) di centrosinistra – guidato da Bilawal Bhutto Zardari, figlio dell’ex primo ministro Benazir Bhutto uccisa in un attentato nel 2007 – ha perso invece molti seggi: i due partiti avrebbero ottenuto poco meno di 40 parlamentari. Il partito dell’ex presidente Pervez Musharraf – che è stato arrestato il 19 aprile, dopo essere tornato in Pakistan il 24 marzo scorso da un esilio volontario di quattro anni – l’All Pakistan Muslim League (APML) ha ottenuto invece soltanto pochi seggi.
Oltre che per l’Assemblea Nazionale si è votato anche per l’elezione dei membri delle quattro Assemblee provinciali: il partito di Sharif ha ottenuto la maggioranza nella provincia del Punjab, in cui vive circa il 60 per cento della popolazione del paese, mentre il partito di Imran Khan, stando alle proiezioni, dovrebbe avere un’ampia maggioranza nella città di Peshawar, capitale della provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Non sono invece al momento disponibili le proiezioni delle altre province.
Un portavoce della commissione elettorale ha detto che l’affluenza è stata di circa il 60 per cento degli aventi diritto di voto, mentre nel 2008 era stata del 44 per cento. Il voto di quest’anno è di importanza storica per il paese: per la prima volta in Pakistan un governo civile ha completato il suo intero mandato e passerà i suoi poteri a un altro esecutivo. Sui 272 seggi, 60 saranno riservati alle donne, mentre 10 saranno distribuiti alle minoranze non musulmane, sulla base di un sistema proporzionale.
La giornata di ieri è stata però segnata da numerosi attentati, così come tutta la campagna elettorale. Nel giorno del voto, una bomba ha ucciso undici persone davanti alla sede dell’Awami National Party a Karachi: in tutto il paese i morti sono stati 38, a causa di una serie di altri attentati. Negli ultimi mesi sono morte più di cento persone: inoltre, ci sono stati anche moltissimi atti di intimidazioni, minacce e violenze nei confronti di diversi personaggi politici candidati da parte degli estremisti islamici.
Foto: Arif Ali/AFP/Getty Images