Cosa non va nelle gomme della Formula Uno
Nelle prime corse della stagione ci sono stati diversi problemi, che hanno anche cambiato il modo di guidare dei piloti: c'entrano i materiali e le scelte della federazione
Domenica 12 maggio si correrà il Gran Premio di Formula Uno di Spagna, a Barcellona, il quinto della stagione. Al di là dei risultati sportivi, ancora molto parziali, dovuti a un inizio di stagione incerto e combattuto tra i diversi piloti delle varie scuderie, al centro del dibattito c’è soprattutto la questione delle gomme, un elemento che soprattutto quest’anno ha determinato la sorte delle gare e la buona o cattiva gestione della corsa da parte dei piloti, con sviluppi e aggiornamenti dettati anche dal regolamento della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile). Dal 2011, il fornitore unico del mondiale di Formula Uno è l’azienda italiana Pirelli, che quest’anno ha realizzato una mescola, per le gomme morbide, che si riscalda facilmente e quindi si deteriora molto più rapidamente.
I problemi con le gomme
Nelle prove libere di ieri c’è stato l’ultimo caso: la gomma posteriore sinistra di Paul di Resta – pilota scozzese della Force India – è esplosa, molto probabilmente a causa di un problema tecnico dovuto a un riscaldamento eccessivo della gomma, e non tanto per i detriti sparsi sul circuito. Non si tratta del primo problema con le gomme, da quando è iniziata la stagione: nel Gran Premio del Bahrein, il pilota della Ferrari Felipe Massa ha forato per due volte, dopo che lo stesso era capitato al pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, in Australia. Oltre alle forature però, la questione riguarda il numero delle soste ai box, anche quattro per gara, considerato da molti eccessivo.
Un video che mostra le novità degli pneumatici Pirelli 2013
Le cause
Il fattore chiave, causa di questa serie di problemi, potrebbe riguardare la nuova costruzione della serie di gomme Pirelli per la stagione 2013. Al di là dei singoli casi, dovuti anche alle diverse strutture delle macchine, dall’inizio della stagione si è riscontrata spesso una situazione particolare.
La racconta Joshua Robinson sul Wall Street Journal: nel Gran Premio di Cina a Shanghai, dopo 6 giri dalla partenza, una decina di macchine sono dovute rientrare ai box per il primo cambio gomme. Un momento cruciale, dato che un cambio di posizione nei primi giri può risultare determinante per il resto della corsa. Viste da vicino, le gomme cambiate erano già molto consumate dopo pochi giri, a causa del calore.
Prima che iniziasse la stagione, la FIA ha chiesto alla Pirelli di sviluppare una gomma che rendesse le gare più spettacolari: più sorpassi, più soste ai box, e quindi maggior divertimento. Pirelli ha creato così una gomma molto meno durevole, che ha movimentato le gare, però, più di quanto ci si aspettasse. Creando, per i piloti, anche qualche problema in più, dovuto alla gestione della macchina: se vanno al massimo rischiano che le gomme si deteriorino presto, se cercano di gestirle rischiano di essere sorpassati.
Oltre a questo ogni pilota, per ogni Gran Premio – tra prove e gara – ha a disposizione undici set di gomme da asciutto e sette da bagnato, un numero piuttosto limitato. Questa situazione, scrive il Wall Street Journal, sta quindi cambiando il modo di guidare dei piloti che più che andare al massimo devono pensare prima di tutto a gestire le gomme.
Cosa dicono i piloti
Il pilota tedesco della Red Bull Sebastian Vettel, campione del mondo negli ultimi tre campionati, ha detto che in questa situazione, in gara, «non si può spingere come si vorrebbe in ogni giro, ma bisogna trovare il ritmo giusto e mantenerlo», e ha spiegato che, parlando con altri piloti, «molti hanno detto che guidare è un po’ meno divertente che in passato». Il caso della Red Bull però è particolare: per come è stata costruita la macchina, e per come sono stati posizionati i gas di scarico, le gomme tendono a riscaldarsi ancor più velocemente: i dirigenti hanno chiesto alla Pirelli di portare più set di gomme a mescola dura.
Questo non capita però con altre macchine, come la Lotus, i cui piloti hanno invece spiegato di non aver avuto particolari problemi con le nuove gomme: «Non credo ci sia molta differenza con gli anni passati», ha detto Kimi Raikkonen, attualmente secondo in classifica, proprio dietro a Vettel.
Cosa succederà nelle prossime gare
Paul Hembery, direttore motorsport di Pirelli, ha detto che nelle prossime gare – che si correranno in Europa, con temperature inferiori rispetto a quelle delle gare corse fino a oggi – «ci saranno piccoli cambiamenti, ma niente di estremo». Sia le squadre che i piloti, secondo il dirigente Pirelli, saranno sempre più in grado di trovare il giusto modo di gestire le gomme in gara, e diminuire così il numero delle soste ai box: «Sono sicuro che Barcellona sarà una gara a due soste per la maggior parte delle squadre e Monaco a una sosta. Dopo queste prime gare torneremo alla normalità».
Foto: Vladimir Rys/Getty Images