Chi è Guglielmo Epifani

Europa racconta la storia del candidato a guidare il PD verso le primarie, che dovrà essere votato sabato dall'Assemblea Nazionale

Foto Marco Cantile/LaPresse
22-01-2013 Napoli, Italia
cronaca
Conferenza stampa Partito Democratico Campania
Nella foto: Epifani

Photo Marco Cantile/LaPresse
22-01-2013 Naples, Italy
news
Press conference PD
In the pic: Epifani
Foto Marco Cantile/LaPresse 22-01-2013 Napoli, Italia cronaca Conferenza stampa Partito Democratico Campania Nella foto: Epifani Photo Marco Cantile/LaPresse 22-01-2013 Naples, Italy news Press conference PD In the pic: Epifani

Ma chi è Guglielmo Epifani? Un curriculum di tutto rispetto quello del probabile traghettatore del Pd verso il congresso. Sindacalista prima, uomo politico poi. Segretario generale della Cgil (dal 2002, al posto di Sergio Cofferati, resterà in carica fino al 2010).

Nasce a Roma il 24 marzo 1950 e a tre anni si trasferisce con la famiglia a Milano, torna a Roma per frequentare il liceo classico Orazio poi la laurea in Filosofia con una tesi su Anna Kuliscioff:  «Facevo il ricercatore. Poi Piero Boni, che era l’aggiunto di Lama, mi chiese di raccogliere gli scritti di Bruno Buozzi. Pubblicammo un libro, mi proposero di occuparmi della casa editrice del sindacato. A 27 anni scelsi il sindacato di cui mi ero, se si può dire, innamorato. In quegli anni l’università tra l’altro era un disastro: alle lezioni di De Felice andavano in venti».

Nel  1974 va a dirigere  la Casa editrice della Confederazione, l’Esi. Nel giro di due anni approda prima all’Ufficio sindacale, dove coordina le politiche contrattuali delle categorie, e poi all’Ufficio Industria della Confederazione.

Il primo incarico importante è del 1979 – segretario generale aggiunto dei poligrafici – e nell’83 diviene segretario generale della categoria. Dal 1991 è nella segreteria confederale (chiamato da Bruno Trentin), l’anno successivo viene eletto segretario generale aggiunto della Cgil (al posto di Ottaviano Del Turco). Nel 1994 diventa vicesegretario. Iscritto al Psi («prima di iscrivermi , mi consigliai con il mio sacerdote. Per fortuna non ho seguito il suo consiglio»), dove stava– ci tiene a sottolineare –  “con Antonio Giolitti” e «quando Craxi vinse, noi che eravamo vicini agli intellettuali di Mondoperaio perdemmo».

(continua a leggere su Europa)