Il ritorno di Mark Sanford
L'autore di una delle bugie più spettacolari della storia politica americana è tornato alla Camera, vincendo le elezioni contro la sorella di un comico molto famoso
Mark Sanford, repubblicano, è stato eletto alla Camera dei Rappresentanti in un’elezione suppletiva in South Carolina. Il collegio nel quale Sanford è stato eletto vota da trent’anni candidati conservatori, ma nonostante questo la sua vittoria è considerata sorprendente e oggi è raccontata con molto spazio sui giornali statunitensi: e questo perché Sanford, per metterla come la mette il New York Times, è autore di una “bugia spettacolare”, una delle più clamorose nella storia della politica americana.
Sanford ha già fatto il deputato dal 1995 al 2001, anno in cui fu eletto governatore del South Carolina. Era piuttosto popolare, fu rieletto nel 2006 ma il 18 giugno del 2009 all’improvviso si persero le sue tracce. Appuntamenti ufficiali disdetti, cellulari spenti, nessuna risposta agli SMS, nessuna notizia: sua moglie non sapeva dove fosse e non lo sapevano nemmeno gli agenti di polizia che si occupavano della sua sicurezza. Il suo staff cercò di coprirlo per un po’, mentre circolavano le ipotesi più bizzarre e anche una certa preoccupazione, finché uno dei suoi collaboratori disperato dichiarò ufficialmente che Sanford era andato a fare trekking sugli Appalachi, la catena montuosa che attraversa gran parte degli Stati Uniti orientali.
Sei giorni dopo, il 24 giugno, venne fuori che Sanford si trovava a Buenos Aires, in Argentina. Una giornalista lo trovò all’aeroporto mentre stava per tornare in South Carolina: lui disse che voleva andare sugli Appalachi ma che alla fine si era deciso per qualcosa di più “esotico”. Poche ore dopo venne fuori la verità, e Sanford la ammise in una conferenza stampa: era andato a trovare la sua amante nel weekend ed era rimasto più del previsto. Da quel momento “fare trekking sugli Appalachi” o “andare sugli Appalachi” è diventata una frase ricorrente nella cultura americana, sinonimo di “accampare scuse surreali per coprire infedeltà coniugali”.
Pochi giorni dopo Sanford disse in un’intervista di avere conosciuto la sua amante – Maria Belén Chapur, giornalista argentina – nel 2001, di avere iniziato una relazione con lei nel 2008 e di considerarla la sua “anima gemella”. Sua moglie sapeva della relazione e i due avevano avviato le pratiche per il divorzio. Il congresso del South Carolina avviò poche settimane dopo una procedura di impeachment che non arrivò da nessuna parte, e Sanford riuscì a resistere alle pressioni della stampa e dell’opposizione senza dimettersi (lasciò soltanto la presidenza dell’associazione dei governatori repubblicani). Terminò il suo mandato nel 2011 – gli successe la repubblicana Nikki Haley – e sparì per un po’, finché non decise di candidarsi nuovamente alla Camera approfittando di un’elezione suppletiva e vinse le primarie del suo partito.
La sua sfidante a queste elezioni era Elizabeth Colbert Bush, democratica, già dirigente d’azienda, sorella del famoso comico Stephen Colbert. Dopo una riabilitazione mediatica costruita insistendo sul tema della redenzione – “sono un uomo imperfetto salvato dalla grazia di Dio”, ha detto più volte – Sanford ha basato la sua campagna elettorale chiedendo agli elettori di concentrarsi sulle questioni politiche e non su quelle di coscienza, abbracciando toni e proposte molto anti-Washington e anti-Obama. Colbert è sembrata per un po’ sul punto di potersela giocare: era molto ben finanziata, aveva il sostegno del principale giornale locale e aveva, stando ai sondaggi, il sostegno di una parte delle elettrici repubblicane, infastidite dal comportamento di Sanford. Alla fine però Colbert ha perso di oltre 10 punti, e Sanford è tornato alla Camera.
Foto: AP Photo/Rainier Ehrhardt