Cinque presidenti degli USA, insieme
Si trovavano giovedì a Dallas per l'inaugurazione della Presidential Library dedicata a George W. Bush (c'era anche Silvio Berlusconi)
Tutti e cinque gli ultimi presidenti degli Stati Uniti (compreso l’attuale) si incontrano oggi a Dallas in occasione dell’inaugurazione della Presidential Library dedicata a George W. Bush, la quattordicesima ad entrare nel gruppo delle biblioteche istituite dagli ex presidenti nel loro stato di origine per documentare la storia del proprio mandato (quelle precedenti ed estranee alla rete strutturata di Biblioteche Presidenziali sono in realtà molte di più). Spesso la Presidential Library è anche il luogo in cui vengono sepolti i presidenti a cui sono dedicate.
A inaugurare la biblioteca con il discorso principale sarà l’attuale presidente Barack Obama, rimuovendo per un giorno le distanze e le critiche tra lui e il suo predecessore. L’ultima volta che tutti e cinque – Obama, Bush padre e figlio, Jimmy Carter, Bill Clinton – si erano incontrati era stato nel 2009 alla Casa Bianca, per un incontro convocato da George W. Bush in saluto dell’imminente insediamento di Obama. Negli ultimi anni lo stesso Bush non ha più partecipato a celebrazioni pubbliche ed è rimasto lontano dall’attenzione dei media.
Tra gli invitati alla cerimonia di oggi ci sono parecchi ex capi di stato, tra cui il britannico Tony Blair, lo spagnolo José Maria Aznar e l’israeliano Ehud Olmert, e anche Silvio Berlusconi.
La biblioteca aprirà al pubblico il prossimo primo maggio. Si trova in un nuovo complesso architettonico disegnato dallo studio Robert A.M. Stern Architects di New York nel campus della Southern Methodist University, a pochi chilometri dal centro di Dallas. È una grande struttura di tre piani in pietra calcarea e mattoni rossi, costata circa 250 milioni di dollari, 190 milioni di euro: parte dei soldi per la costruzione (mentre le spese di gestione sono in parte finanziate dal governo federale) viene raccolta mentre il presidente è ancora in carica, di solito due o tre anni prima della scadenza del mandato, il che ha provocato qualche polemica anche in queste ore.
Oltre alla struttura e agli archivi presidenziali, la biblioteca inaugurata oggi contiene un museo – con una replica in scala 1:1 dello Studio Ovale della Casa Bianca – un ristorante, un auditorium e la sede di una fondazione (il nome ufficiale del complesso è “George W. Bush Presidential Center”). L’estensione totale del complesso ai bordi del campus, circondato da grandi giardini, è di 21 mila metri quadrati.
Come da tradizione, i presidenti uscenti collaborano al progetto degli architetti e si passano consigli da un presidente all’altro: un altro degli strani contatti e rapporti umani – a volte amichevoli, a volte ostili, spesso lontani dalle divisioni politiche – che si sviluppano tra gli ex presidenti americani ancora in vita.
Nel caso di Bush, al progetto della struttura ha partecipato attivamente la moglie Laura, ma oltre alla coppia presidenziale hanno detto la loro anche i National Archives e l’università ospitante: ne è venuta fuori una struttura dalle linee squadrate ed essenziali, che si colloca molto bene nel resto del campus. Come ha spiegato il Los Angeles Times recensendo la costruzione, «ogni biblioteca presidenziale è un curioso mix architettonico di biografia e autobiografia.»