Governo in corso
Cosa è successo mercoledì, che succederà giovedì, per chi vuole il riassunto e le cose da sapere
Alle 13 di mercoledì 24 aprile, il vicesegretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha annunciato ai giornalisti che attendevano la fine del suo colloquio con il presidente Giorgio Napolitano al Quirinale di aver ricevuto l’incarico di formare un governo. Letta ha spiegato di averlo accettato con riserva, come vuole la prassi, in attesa delle consultazioni che avrà con i partiti nella giornata di giovedì 25 aprile, che tra l’altro è la festa della Liberazione. Nel suo discorso, Letta ha detto di non avere intenzione di cercare la composizione di un governo “a ogni costo”, alludendo alle condizioni che potrebbero porre i partiti disposti a sostenerlo. Circolano naturalmente molte ipotesi giornalistiche su possibili scelte di ministri, ma nessuna appare concretamente fondata per ora.
La notizia che la scelta sarebbe stata quella di Letta e non dell’altro candidato all’incarico preso in considerazione nei giorni scorsi – l’ex ministro e in due brevi occasioni presidente del Consiglio Giuliano Amato – era arrivata nella mattinata, poco prima che Letta raggiungesse il palazzo del Quirinale (da solo, alla guida della sua auto monovolume, hanno raccontato incuriositi molti siti di news e tweet). Se arrivasse a guidare un governo, Letta – che ha 46 anni – sarebbe il terzo più giovane Presidente del Consiglio della storia della Repubblica (dopo Giovanni Goria, che lo fu per pochi mesi tra l’87 e l’88, a 44 anni, e Amintore Fanfani); e sarebbe il primo presidente del Consiglio nella finora breve storia del Partito Democratico.
Letta ha parlato di riforme costituzionali per ridurre il numero dei parlamentari e cambiare l’attuale bicameralismo, con Camera e Senato che fanno sostanzialmente le stesse cose. Si è rivolto a tutte le forze politiche presenti in Parlamento per portare avanti il suo impegno di governo. Ha definito il nuovo progetto un “governo di servizio” al paese.
Dopo l’annuncio di Letta, ha parlato anche il presidente Giorgio Napolitano. Ha detto di essere soddisfatto perché si è aperta «la sola prospettiva possibile: una larga convergenza tra le forze politiche che possono assicurare al governo» la maggioranza. E ha definito «essenziale che si riaffermi un clima di massimo rispetto reciproco tra le forze politiche, soprattutto tra quelle impegnate a collaborare per la formazione del nuovo governo».
foto: LaPresse