Le elezioni in Friuli Venezia Giulia
In tutto questo, domenica e lunedì si vota per il nuovo presidente: Serracchiani sfida l'uscente Tondo, col M5S al primo test dopo le politiche
Il 21 e 22 aprile in Friuli Venezia Giulia si vota per l’elezione del nuovo presidente della regione e per il rinnovo del consiglio regionale, formato da 47 consiglieri: gli aventi diritto al voto per le elezioni sono in tutto 1.099.336. Negli stessi giorni si voterà anche per il rinnovo del presidente e del consiglio della provincia di Udine e di altri tredici comuni.
Quando e come si vota
I seggi saranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica 21 aprile e dalle 7 alle 15 di lunedì 21 aprile. Ogni elettore potrà esprimere un voto a favore di una lista e un voto a favore di un candidato alla presidenza della regione, anche se non si tratta del candidato collegato alla lista votata. Se si vota soltanto per la lista, il voto “si intenderà espresso” a favore del candidato collegato alla lista, mentre se si voterà solo per il presidente, il voto andrà soltanto a lui e non alla lista collegata.
I candidati e le coalizioni
I candidati alla presidenza della regione sono quattro: Renzo Tondo per il centrodestra (il presidente uscente), Debora Serracchiani per il centrosinistra, Saverio Galluccio per il Movimento 5 Stelle e Franco Bandelli per la lista civica “Un’altra regione” (vicina al centrodestra). Rispetto alle alleanze nazionali, fatte per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, ci sono però alcune differenze. La coalizione di centrodestra è formata da PdL, Lega Nord, La Destra e UdC (che alle elezioni politiche aveva invece sostenuto la lista di Scelta Civica): la scelta di allearsi con il centrodestra da parte del partito guidato da Pier Ferdinando Casini è stata fatta dopo il risultato ottenuto alle elezioni politiche, che è stato molto al di sotto delle attese.
Nella coalizione di centrosinistra, oltre al Partito Democratico e SEL, ci sono anche l’Italia dei Valori (che alle elezioni politiche aveva sostenuto la lista di Rivoluzione Civile) e la Slovenska Skupnost (una lista che rappresenta la minoranza slovena). Inoltre, a differenza di quanto è avvenuto a livello nazionale, il PD non ha scelto il proprio candidato tramite le primarie di coalizione: Debora Serracchiani è stata indicata scelta dal partito nell’agosto del 2012.
Il candidato del M5S, Saverio Galluccio, è stato invece scelto da un’assemblea dei rappresentanti del movimento, che si è svolta a Gorizia il 21 dicembre 2012 a cui hanno partecipato, oltre ai presenti, anche altri cittadini via Internet. Saverio Galluccio, 41 anni, è un ragioniere, ex carabiniere ed ex promotore finanziario: attualmente è responsabile commerciale di un’azienda che installa pannelli fotovoltaici. Non hanno invece presentato alcuna lista i rappresentanti di Scelta Civica, il partito guidato alle elezioni politiche da Mario Monti, che hanno deciso di non appoggiare nessuno.
Il candidato escluso
Marino Andolina, a capo della lista “Sinistra”, sostenuta da Rifondazione Comunista e dal Partito dei Comunisti Italiani, è stato escluso dalle elezioni per la mancanza di una firma nei documenti relativi alla presentazione della lista nella cirscocrizione di Trieste: Andolina ha presentato ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), che però lo ha respinto, confermando così la sua esclusione.
La campagna elettorale di Grillo
Dal 16 aprile Beppe Grillo ha iniziato a girare in camper la regione per sostenere la candidatura di Saverio Galluccio: quattro giorni di comizi di piazza e incontri con gli imprenditori locali (compresa, ieri, una gita in barca nel Golfo di Trieste). Questo giro in barca è servito anche per visitare l’area dell’inceneritore e quella prevista per la costruzione del rigassificatore, contestato dal Movimento 5 Stelle. Oggi, venerdì 19 aprile, Grillo terrà gli ultimi tre comizi a Manzano, Tolmezzo e Udine.
Cosa si dice
Scrive Europa che per Debora Serracchiani e il centrosinistra non sarà facile battere il presidente uscente Renzo Tondo. Tondo viene considerato un personaggio “trasversale”, in grado di ottenere un ampio consenso, al di là dei partiti che lo sostengono, anche se potrebbe pagare lo scandalo dei rimborsi che ha coinvolto alcuni consiglieri del PdL, alcuni dei quali sono stati comunque inseriti nelle liste. Bisogna poi considerare anche il buon risultato elettorale avuto in regione dal Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche.
Il caso dei rimborsi del Consiglio regionale
Oltre venti consiglieri regionali, di diversi gruppi, sono indagati dalla procura di Trieste nell’ambito di un’inchiesta per peculato sulle spese di rappresentanza. Nel dicembre 2012, la Guardia di Finanza aveva perquisito le sedi dei gruppi politici regionali, su ordine della Corte dei Conti, per sequestrare la documentazione contabile riferita all’anno 2011: si trattava in tutto di otto gruppi consiliari, che in quell’anno avevano speso complessivamente 2,7 milioni di euro.
Foto: Debora Serracchiani (LaPresse)