La Nuova Zelanda legalizza i matrimoni gay
La legge è stata presentata da una deputata laburista ed era sostenuta anche dal primo ministro, conservatore
Mercoledì 17 aprile il Parlamento della Nuova Zelanda con 77 voti a favore e 44 contrari ha approvato una legge che rende legali i matrimoni tra coppie dello stesso sesso. Il disegno di legge – chiamato “Marriage (Definition of Marriage) Amendment Bill” – era stato proposto dalla parlamentare laburista Louisa Wall e nell’agosto del 2012 era stato votato a larga maggioranza dal Parlamento. Poiché la proposta era stata fatta da un deputato e non da un membro del governo, prima dell’approvazione definitiva doveva essere discussa da una commissione speciale per poi tornare al voto del Parlamento. Il disegno di legge era stato sostenuto anche dal primo ministro John Key, del partito conservatore.
La Nuova Zelanda è diventata così la prima nazione dell’area Asia-Pacifico ad aver legalizzato il matrimonio omosessuale. La proposta ha subito una pesante opposizione da parte della Chiesa cattolica. Il partito nazionalista New Zealand First aveva allora proposto un referendum, ipotesi poi abbandonata anche a seguito di un sondaggio che mostrava come il 60 per cento della popolazione neozelandese fosse favorevole ai matrimoni gay. Ieri il Dipartimento degli Affari Interni, che si occupa di nascite, morti e matrimoni, ha fatto sapere che passeranno quattro mesi prima di poter rendere effettivamente operative le procedure che permetteranno l’applicazione della legge.