La città di New York dovrà rimborsare Occupy Wall Street
Il comune dovrà pagare più di 350 mila dollari per la distruzione di migliaia di libri e altri oggetti durante lo sgombero di Zuccotti Park
La corte del distretto di Manhattan ha stabilito che la città di New York dovrà pagare 366.700 dollari al movimento Occupy Wall Street, per risolvere una causa intentata l’anno scorso dopo lo sgombero avvenuto a Zuccotti Park la mattina del 15 novembre 2011. Quel giorno la polizia aveva distrutto migliaia di libri accumulati in due mesi di occupazione nella cosiddetta “Biblioteca del Popolo”, grazie al contributo di molti sostenitori.
Il movimento di Occupy Wall Street era nato il 17 settembre del 2011 dopo che centinaia di persone avevano manifestato davanti alla Borsa di New York. Le proteste erano state promosse dal gruppo di hacker noto come Anonymous e dal movimento Adbusters, e criticavano la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi ricchi (considerati l’uno per cento della popolazione) e l’avidità del mondo bancario e finanziario. Nel giro di qualche settimana il movimento si diffuse in molte altre città americane ed europee; ci furono molte altre proteste e in alcuni casi scontri anche violenti con la polizia.
A New York i manifestanti si accamparono con tende e sacchi a pelo a Zuccotti Park, un piccolo parco a Lower Manhattan, che divenne il quartier generale della protesta fino a quando venne sgomberato il 15 novembre su decisione del sindaco di New York Michael Bloomberg. Da quel momento Occupy iniziò a sfaldarsi lentamente a causa dell’arrivo dell’inverno e di contrasti tra i suoi partecipanti.
La mattina dell’arrivo della polizia, l’account Twitter della Biblioteca scrisse: “Il Nypd ha distrutto qualunque cosa a #OccupyWallStreet buttandola nell’immondizia, compresa la Biblioteca di Ows. È l’ora di #ShutDownNYC”. La Biblioteca conteneva 9mila libri e quella notte ne furono sequestrati più di 5mila, che vennero gettati nei camion della polizia. La ricostruzione dei volumi distrutti o dispersi è stata fatta grazie ai registri che Stephen Boyer, militante di OWS che aveva vissuto a Zuccotti Park e aveva lavorato nella biblioteca, era riuscito a salvare e portare con sé nella fuga. Oltre ai libri vennero danneggiati anche gli arredi e alcune attrezzature della biblioteca.
(Lo sgombero di Occupy Wall Street)
Dopo la decisione della Corte, Normal Siegel, avvocato incaricato dal movimento di intentare la causa, ha detto: «I nostri clienti sono soddisfatti. Avevamo chiesto 47mila dollari per il rimborso dei danni ai libri e ai computer e li abbiamo ottenuti. Non avremmo deciso di trovare un accordo se questo non ci fosse stato riconosciuto». L’accordo prevede anche che la città paghi a Occupy più di 186mila dollari per le spese legali sostenute. Inoltre il comune di New York dovrà rimborsare l’emittente Global Revolutions TV con 75mila dollari, più le spese legali, per la distruzione delle loro attrezzature. Altri 8.500 dollari saranno versati a Times Up New York, organizzazione che aveva fornito al movimento dei generatori di energia elettrica.
Foto: la polizia di New York durante lo sgombero di Zuccotti Park, 15 novembre 2011
(Photo by Allison Joyce/Getty Images)