Le foto delle violenze al Cairo
Domenica una persona è morta fuori dalla cattedrale di San Marco, dove si stava celebrando il funerale di quattro cristiani uccisi nei giorni scorsi
Domenica 7 aprile al Cairo una persona è morta nei pressi della principale cattedrale copta della città, dove si stava celebrando il funerale di quattro cristiani egiziani morti nei giorni precedenti durante alcune violenze con un gruppo di musulmani. Anche il funerale è stato occasione di scontri e violenze: gli agenti di polizia sono intervenuti e hanno lanciato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Stando alle stime delle autorità locali, negli scontri sarebbero rimaste ferite almeno 80 persone. Le violenze si sono verificate all’esterno della cattedrale di San Marco, che si trova nel quartiere di Abbassia.
Durante la funzione religiosa decine di persone avevano urlato slogan contro il presidente egiziano Muhammad Morsi, ritenuto responsabile per le violenze dei giorni scorsi. Un gruppo di persone avrebbe poi attaccato i partecipanti al funerale mentre stavano uscendo dalla cattedrale, con il lancio di pietro e di bottiglie incendiarie. Secondo diversi testimoni in quel momento la zona era poco presidiata dalle forze dell’ordine, cosa che avrebbe favorito gli scontri. I cristiani hanno risposto all’attacco rilanciando indietro le pietre e la situazione è degenerata. Solo dopo diversi minuti è intervenuta la polizia con i gas lacrimogeni. Nelle ore seguenti nella zona intorno alla cattedrale si sono verificati diversi scontri tra i partecipanti al funerale e altre persone. Un edificio è andato a fuoco, ma l’incendio è stato rapidamente spento senza causare altri danni.
Il Partito Libertà e Giustizia, che ha stretti legami con i Fratelli Musulmani e il cui presidente è Morsi, ha duramente condannato le violenze e ha invitato la popolazione a non cadere in nuove provocazioni. Il comunicato non ha tuttavia fatto menzione su chi abbia incitato alla violenza nei giorni scorsi. Papa Teodoro II di Alessandria, il papa della Chiesa ortodossa copta ha invitato alla calma e nella giornata di ieri è stato anche contattato da Morsi, che gli ha spiegato di considerare ogni attacco contro la cattedrale come un “attacco personale” contro di lui.
I copti, che sono circa un decimo della popolazione, lamentano comunque da mesi di non ricevere sufficiente considerazione e protezione da parte delle forze governative egiziane. Non è la prima volta che si verificano scontri e violenze tra musulmani e copti – il più grave probabilmente è avvenuto nell’ottobre del 2011 – ma da diversi mesi le tensioni erano diminuite e non si erano più registrate violenze di questo tipo.