La lettera di Valerio Onida sullo scherzo della Zanzara
L'ex presidente della Corte costituzionale ha scritto al Corriere definendo lo scherzo della Zanzara un'operazione "politico-mediatica"
Valerio Onida, l’ex presidente della Corte Costituzionale che è tra i “dieci nomi” di Napolitano per lavorare su proposte di riforma, ha scritto una lettera al Corriere della Sera per spiegare perché, secondo lui, dietro lo scherzo della trasmissione radiofonica La Zanzara ci sia un’operazione “politico-mediatica”.
Caro direttore,
Giuseppe Cruciani ha invocato, a sua giustificazione per la telefonata della finta Margherita Hack, la libertà di stampa. Sacrosanta, certo. Se di questo si trattasse. Se fosse solo uno scherzo, dovrei congratularmi per l’ottima imitazione e per la fantasia goliardica. Ma dietro il presunto scherzo appare in realtà ben altro: un’operazione politico-mediatica, messa in atto irresponsabilmente in una fase delicata e incerta della nostra vita istituzionale. Un’operazione che si è avvalsa di un mezzo fraudolento, carpendo sotto mentite spoglie una conversazione privata, ben sapendo del rigoroso silenzio stampa cui i cosiddetti saggi si erano impegnati. Che l’obiettivo fosse quello di compromettere il già difficile compito affidato ai due gruppi di lavoro appare evidente. Ma c’è dell’altro: le mie parole erano dirette alla (assente) interlocutrice imitata, non all’ignoto telefonista-imitatore, cui quindi non «appartenevano» e che non poteva pubblicarle. La violazione della segretezza delle comunicazioni, e la sostituzione di persona (delitto contro la pubblica fede) sono illeciti. È informazione, questa? Giudichino i lettori.
Foto: Roberto Monaldo / LaPresse