Il nuovo virus dell’aviaria
Una variante di H7N9 ha causato la morte di sei persone in Asia, ma secondo le autorità una pandemia è molto improbabile
Venerdì 5 aprile a Shanghai è stata disposta la chiusura di tutti i mercati di pollame, per precauzione in seguito ad alcuni nuovi casi di influenza aviaria causata dal virus H7N9. La decisione è stata assunta per ragioni di “sicurezza pubblica”, hanno spiegato le autorità locali, e indica quanto sia alta l’attenzione in questi giorni sulla diffusione della malattia. Nei giorni scorsi sempre a Shanghai è stato avviato l’abbattimento di una enorme quantità di pollame, dopo che il virus H7N9 era stato scoperto in alcuni piccioni nei pressi di un mercato.
Al momento il numero di casi rilevati è contenuto quindi non si può parlare di allarme vero e proprio, ma le autorità sanitarie sono comunque al lavoro per contenere l’epidemia. Dal suo inizio almeno sei persone sono morte a causa di questo tipo di influenza aviaria. La prima persona morta a causa di H7N9 è stato un uomo di 87 anni il 4 marzo scorso. Una seconda persona di 27 anni è morta una settimana dopo per le stesse cause. A inizio settimana, le autorità cinesi hanno confermato la morte di una terza persona, il 4 aprile è stato annunciato che i casi fino a ora rilevati di contagio sono stati 14.
Stando alle ultime stime, realizzate il 5 aprile dalle autorità sanitarie, l’influenza aviaria da virus H7N9 ha causato complessivamente la morte di sei persone. Una ventina di persone si trovano in ospedale per accertamenti e alcune sono in gravi condizioni, a causa della malattia.
Questo tipo di influenza aviaria causa i sintomi classici della malattia come febbre, tosse e fiato corto. Nei soggetti a rischio può però causare complicazioni a livello dell’apparato respiratorio e altri effetti, che si possono rivelare letali. Poiché il numero di casi fino a ora rilevato è basso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non è ancora in grado di produrre una descrizione più articolata e dettagliata dei possibili sintomi causati da H7N9.
Le autorità sanitarie cinesi hanno isolato il virus da alcuni piccioni trovati in un mercato di Shanghai. Secondo alcuni esperti consultati dal Guardian, i piccioni sarebbero in grado di trasmettere il virus al pollame, che non sembra sviluppare particolari sintomi dopo l’infezione, cosa che rende più difficile l’identificazione dei capi contaminati che potrebbero poi trasmettere il virus alle persone. Per ora non ci sono prove certe della trasmissione della malattia da uomo a uomo, ma solo da animale a uomo. Per questo motivo l’OMS ritiene alquanto improbabile che si possa sviluppare una pandemia.
La mancanza di una trasmissione diretta tra persone non significa comunque che il virus non mantenga una certa pericolosità. H7N9 ha una proteina in comune con H1N1, virus la cui variante provocò tra il 1918 e il 1919 la cosiddetta influenza spagnola che causò la morte di circa 50 milioni di persone in tutto il mondo e l’infezione di 500 milioni di individui. Inizialmente H7N9 era solo in grado di infettare gli uccelli, poi si è modificato diventando in grado di attecchire anche nell’uomo dopo il contagio. C’è quindi una possibilità, al momento remota e non così allarmante, che la variante scoperta in questi giorni possa rendere il virus particolarmente virulento e quindi in grado di causare un alto numero di contagi, una volta diventato trasmissibile da uomo a uomo.
foto: AP