L’ultimo guaio di Hollande
L'ex ministro del Bilancio francese, titolare della lotta all'evasione fiscale, ha ammesso di avere un conto segreto in Svizzera: oggi il presidente è andato in tv ad accusarlo e promettere nuove riforme
Oggi il presidente francese François Hollande ha parlato in televisione, tramite un messaggio registrato, in merito al caso di Jérôme Cahuzac, l’ex ministro del Bilancio del suo governo dimessosi il 19 marzo scorso, dopo essere stato accusato di aver evaso le tasse attraverso un conto bancario in Svizzera, non dichiarato al fisco. Inizialmente Cahuzac si era detto estraneo a quanto contestatogli dalla stampa, promettendo che avrebbe dimostrato la sua innocenza, mentre ieri ha confessato che il conto corrente in Svizzera era stato aperto vent’anni fa ed esiste ancora. Si tratta di un conto corrente segreto, quindi illegale ai sensi della legge francese, con circa 600mila euro depositati. In quanto ministro del Bilancio, Jérôme Cahuzac è stato per mesi il principale responsabile del governo della lotta all’evasione fiscale.
I soldi erano depositati a Ginevra, in una filiale della UBS, la principale banca e società di servizi finanziari della Svizzera. Hollande ha detto che il ministro «ha ingannato le più alte cariche del paese, il capo dello Stato, il Governo, il Parlamento e così tutti i francesi». Jérôme Cahuzac è stato rinviato a giudizio per frode e per riciclaggio fiscale: Hollande ha assicurato che la magistratura andrà fino in fondo e che non saranno fatti sconti, se risulterà colpevole. Hollande ha sottolineato anche l’aspetto morale della vicenda, dopo gli annunci fatti nei mesi scorsi dallo stesso ex ministro sull’evasione fiscale, in tempi di crisi economica.
Uno di questi proclami di moralità era stato posto da Cahuzac, per esempio, nei confronti dell’attore Gérard Depardieu, che ha acquisito la cittadinanza russa per sfuggire all’aliquota del 75 per cento che Hollande voleva introdurre sulla parte di reddito eccedente il milione di euro, come “contributo eccezionale di solidarietà” da applicare per due anni, per far fronte alla crisi. Una proposta di legge tra l’altro respinta dal Conseil constitutionnel, che ha ritenuto l’imposta contraria al principio di uguaglianza, dal momento che sarebbe stata applicata ai singoli individui.
Jérôme Cahuzac aveva giurato a tutti, una volta resa pubblica l’accusa nei suoi confronti, che si trattava di calunnie, minacciando anche azioni legali. Hollande, nel suo discorso, ha tenuto a ribadire che Cahuzac non ha goduto di alcuna protezione. Diversi esponenti dell’UMP, il partito di centrodestra all’opposizione, avevano accusato nei giorni scorsi il presidente e la magistratura di non aver fatto i necessari controlli nell’ultimo anno, quando iniziarono a circolare le prime voci su un suo conto segreto in Svizzera, pubblicate dal sito di inchieste Mediapart.fr.
Si tratta del primo vero scandalo per François Holllande e per il governo guidato dal primo ministro Jean-Marc Ayrault, che ieri, a sua volta, ha criticato l’ex ministro per aver mentito a tutti. Nonostante questo il presidente e il governo fanno molta fatica nei sondaggi, sono considerati molto impopolari e pagano forse un po’ l’immagine “normale” dello stesso Hollande, un po’ il naufragio di alcune promesse elettorali, su tutte la rinegoziazione del fiscal compact e la tassa sulle grandi ricchezze.
Nel video Hollande ha rilanciato il tema della riforma della giustizia e della sua indipendenza, da attuare entro l’estate prossima «perché questo non possa ripetersi». Si tratta della riforma del Consiglio superiore della magistratura, che aveva già annunciato durante l’ultima campagna elettorale, per dare ai magistrati più potere d’azione. Inoltre, Hollande ha detto che saranno presentati entro l’estate dei disegni di legge sulla trasparenza dei patrimoni dei politici, per rendere pubbliche le cifre dei compensi e delle proprietà e di applicare l’ineleggibilità a vita per i condannati per frode fiscale o corruzione.
Foto: François Hollande (PHILIPPE WOJAZER/AFP/Getty Images)