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  • Martedì 2 aprile 2013

Cocaina

Un estratto di "ZeroZeroZero", il nuovo libro di Roberto Saviano, sulla sostanza che è "la risposta universale al bisogno di liquidità"

A soldier guards a shipment of 3,9 tons of cocaine seized in a large clandestine laboratory for the production of the drug, during its presentation to the press on March 16, 2013, at the military air base in Tumaco, Narino department, Colombia. Soldiers from special counternarcotics brigade found and destroyed on 13 March, in the municipality of Timbiqui, Cauca deparment, a huget laboratory to produce cocaine, considered by authorities as the largest collection center for alkaloids processing of the Revolutionary Armed Forces of Colombia (FARC) and from which drug was sent to Central and North America, officials said. AFP PHOTO/Guillermo Legaria (Photo credit should read GUILLERMO LEGARIA/AFP/Getty Images)
A soldier guards a shipment of 3,9 tons of cocaine seized in a large clandestine laboratory for the production of the drug, during its presentation to the press on March 16, 2013, at the military air base in Tumaco, Narino department, Colombia. Soldiers from special counternarcotics brigade found and destroyed on 13 March, in the municipality of Timbiqui, Cauca deparment, a huget laboratory to produce cocaine, considered by authorities as the largest collection center for alkaloids processing of the Revolutionary Armed Forces of Colombia (FARC) and from which drug was sent to Central and North America, officials said. AFP PHOTO/Guillermo Legaria (Photo credit should read GUILLERMO LEGARIA/AFP/Getty Images)

Oggi su Repubblica c’è un estratto di “ZeroZeroZero”, il nuovo libro di Roberto Saviano, che uscirà il 5 aprile. Qui l’incipit.

Prendi un elastico e comincia a tenderlo. All’inizio non c’è quasi resistenza. Lo allunghi senza difficoltà. Sino a quando raggiungi la massima estensione oltre la quale l’elastico si spezza. L’economia di oggi funziona come il tuo elastico. Quell’elastico è il comportamento secondo le regole di concorrenza leale e secondo la legge. In principio tutto era facile, le risorse disponibili, il mercato pronto a essere invaso da ogni nuova merce capace di renderti la vita più bella e più comoda. Quando compravi, sentivi di aver fatto un salto verso un futuro migliore. Se producevi, ti percepivi nella stessa dimensione. Radio. Automobili. Frigoriferi. Lavatrici. Aspirapolvere. Scarpe eleganti e scarpe sportive. Rasoi elettrici. Pellicce. Televisori. Viaggi organizzati. Abiti firmati. Computer portatili. Cellulari. Non dovevi tirare più di tanto l’elastico delle regole. Oggi siamo vicini al punto di rottura. Ogni nicchia è stata conquistata, ogni bisogno soddisfatto. Le mani che tendono l’elastico si spingono sempre più in là, rifuggono la saturazione allargandolo ancora di un millimetro nella speranza che quello sforzo non sia davvero l’ultimo.

Al limite ti attrezzi per delocalizzare all’Est o provi a lavorare in nero ed evadere le tasse. Cerchi di tirare l’elastico il più possibile. È la dura vita dell’imprenditore. Di Mark Zuckerberg ne nasce uno al secolo. Pochissimi possono generare ricchezza soltanto da un’idea e, per quanto vincente, quell’idea non genera un indotto solido. Gli altri sono costretti a una guerra di posizione per piazzare beni e servizi che magari durano il tempo di un battito d’ali. Tutti i beni sono costretti a sottostare alla regola dell’elastico. Tutti tranne uno. La cocaina.

(continua a leggere sul sito di Repubblica)

foto: GUILLERMO LEGARIA/AFP/Getty Images