Gli scontri in Birmania, dall’alto
Due immagini satellitari mostrano il quartiere musulmano di Meiktila prima e dopo i disordini con la maggioranza buddista
L’organizzazione umanitaria Human Rights Watch ha pubblicato e confrontato sul suo sito alcune immagini satellitari della stessa zona della città di Meiktila, in Birmania, scattate in tempi diversi per testimoniare i gravi danni provocati dagli scontri etnici e religiosi degli ultimi giorni. Le foto più vecchie – realizzate da EUSI, DigitalGlobe e ASTRIUM – sono del 13 dicembre 2012 mentre le più recenti sono del 27 marzo 2013, dopo gli scontri tra la maggioranza buddista e la minoranza islamica avvenuti a Meiktila tra il 20 e il 22 marzo.
Un banale litigio tra un venditore d’oro di origini islamiche e un cliente buddista si è allargato ad altre persone e ha causato la morte di un monaco; la situazione è degenerata rapidamente e la comunità buddista ha distrutte in poche ore il quartiere musulmano della città, incendiando molti numerosi edifici tra cui decine di case, una scuola coranica, cinque moschee e un importante palazzo governativo.
Human Rights Watch riporta che circa 40 persone sono morte e 60 sono rimaste ferite negli scontri. Comparando le foto, l’associazione scrive che gli incendi hanno distrutto completamente 828 edifici e ne hanno parzialmente danneggiato 35. La presenza di alberi nelle immagini rende difficile calcolare con esattezza il numero di case danneggiate, che potrebbe quindi aumentare. La zona devastata è ampia 24,5 ettari ed è concentrata nella zona nord-orientale e occidentale del mercato principale della città. A sud-est del mercato è visibile anche un campo con 52 piccole tende montate per accogliere le persone rimaste senza casa dopo gli incendi.