Qualcosa in più su Adam Lanza
La polizia del Connecticut ha diffuso alcune carte sulla strage di Newtown, sul ragazzo accusato e su quello che aveva in casa (un sacco di armi, innanzitutto)
Nella mattina del 28 marzo lo stato americano del Connecticut ha diffuso alcuni documenti processuali che rivelano qualcosa in più sulla sparatoria del 14 dicembre scorso a Newtown, quando Adam Lanza, un ragazzo di 20 anni, entrò nella scuola Sandy Hook e sparò uccidendo 26 persone, soprattutto bambini, prima di suicidarsi. La strage spinse il presidente Barack Obama a riportare all’attenzione del Congresso la discussione sulla vendita e e sull’uso delle armi da fuoco negli Stati Uniti, prendendo l’iniziativa.
Le testate americane scrissero molto sulla sparatoria di Newtown, inizialmente creando anche diversi equivoci su chi fosse il responsabile della sparatoria (inizialmente la strage venne attribuita al fratello di Adam Lanza, Ryan, e la notizia venne ripresa anche dalle principali agenzie di stampa internazionali). Per mesi le autorità e la polizia mantennero molto riserbo sull’andamento delle indagini e sulle nuove informazioni che erano state raccolte e di Adam Lanza, su cui già si sapeva pochissimo, non si parlò più. Dalle carte processuali rilasciate giovedì, però, emerge qualche particolare in più su chi fosse Lanza, anche se non sufficiente per spiegare le ragioni che lo spinsero a compiere la strage.
Le carte si riferiscono alle perquisizioni che la polizia di Newtown fece nella casa in cui Adam Lanza viveva con la madre, la prima persona a essere uccisa, e all’interno della Honda Civic che lo stesso Lanza aveva parcheggiato fuori dalla scuola e in cui si uccise dopo la strage. Come ha avvisato la stessa procura dello stato del Cunnecticut, le informazioni diffuse non sono complete rispetto a tutto ciò che è stato trovato. Ecco alcune delle cose riportate nelle carte processuali e ritrovate nella casa di Adam Lanza e della madre:
– 1400 munizioni e molte riviste su diversi tipi di armi;
– una cassaforte aperta, senza alcun segno di scasso, che conteneva armi e munizioni;
– 9 coltelli, una baionetta, tre katana e alcune lance a doppia lama;
– un mirino di precisione per un fucile, dei binocoli e diverse fondine per armi;
– vari altri oggetti utilizzati dai cecchini e dai cacciatori, come protezioni per occhi e orecchie e un bersaglio di carta;
– un certificato della NRA, la lobby americana dei possessori di armi, che apparteneva a Lanza;
– diversi videogiochi di guerra, e molti appunti su alcune armerie locali;
– libri su alcune malattie mentali (tra cui la sindrome di Aspenger, di cui era affetto Adam Lanza) e sulle armi da fuoco.
Questa mattina il procuratore capo dello stato del Cunnecticut, Stephen Sedensky, ha spiegato che Lanza il giorno della strage sparò 155 colpi in meno di cinque minuti: 154 da un fucile Bushmaster e l’ultimo, verso se stesso, da una pistola Glock calibro 10. La polizia ha fatto sapere che le indagini continueranno fino almeno a giugno, quando il tenente della polizia del Connecticut, Paul Vance, rilascerà un rapporto completo con tutte le informazioni raccolte.
Foto: AP Photo/Jessica Hill