Le primarie di Roma

Il punto sulle complicate primarie del 7 aprile per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra, tra rinunce e candidature dell'ultimo minuto

Domenica 7 aprile 2013, dalle 8 alle 20, si terranno a Roma le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, in programma il 26 e 27 maggio. Le primarie di Roma hanno parecchi candidati e una storia complicata, fatta di candidature smentite e poi annunciate, annunciate e poi smentite, in cui sono coinvolte diverse figure di rilievo del centrosinistra nazionale degli ultimi anni.

L’evento che ha cambiato parecchio i giochi è stata la decisione di Nicola Zingaretti di candidarsi alle regione. Zingaretti, presidente della provincia di Roma uscente, era da tempo favorito per il ruolo di candidato a sindaco del centrosinistra e aveva annunciato la sua candidatura nel luglio 2012. Poi la giunta regionale di Renata Polverini è stata travolta dallo scandalo Fiorito, Zingaretti ha modificato i suoi piani e si è candidato alla presidenza del Lazio, vincendo le elezioni di febbraio scorso. In questo modo, però, le primarie del centrosinistra sono rimaste senza un vero “candidato forte” e si è aperta una fase piuttosto confusa.

Le primarie del centrosinistra a Roma si richiamano fin dalla grafica e dal nome, “Roma Bene Comune”, a quelle dello scorso anno per la guida della coalizione di centrosinistra nazionale, quelle vinte da Pier Luigi Bersani (che si chiamavano “Italia Bene Comune”). Vi partecipano anche le stesse forze politiche: Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e i socialisti del PSI.

Le regole
Le regole di partecipazione alle primarie del centrosinistra sono state rese più semplici rispetto alle primarie nazionali del novembre-dicembre 2012. Per partecipare alle primarie basterà presentarsi ai seggi (che sono elencati qui) con un documento di riconoscimento e la tessera elettorale e registrarsi sul posto, firmando la carta di intenti e versando un contributo di 2 euro. Possono votare tutti i cittadini italiani maggiorenni e anche gli stranieri residenti a Roma. Anche chi si era già registrato alle primarie nazionali dovrà registrarsi nuovamente.

Chi sono i candidati
I candidati alle primarie sono sei, dopo diversi ritiri e cambiamenti nelle ultime settimane. Tutti hanno un passato più o meno lungo nella politica romana o nazionale. Giovedì 4 aprile, alle ore 13, c’è stato un dibattito tra i candidati trasmesso da YouDem.tv.

David Sassoli ha 56 anni ed è stato a lungo giornalista prima alla redazione romana del Giorno, negli anni Ottanta, e poi in RAI, dove è stato inviato speciale del TG1 e poi vicedirettore del telegiornale (nel 2007). È parlamentare europeo dal 2009, eletto con il Partito Democratico, di cui è capodelegazione in Europa. Viene considerato il candidato dei “franceschiniani” e la sua candidatura ha avuto una spinta nelle ultime settimane con l’appoggio di Umberto Marroni, capogruppo PD in consiglio comunale, considerato “dalemiano”.

Sassoli sarebbe stato molto probabilmente il vincitore annunciato se all’ultimo momento – la presentazione ufficiale è stata il 23 marzo – non si fosse candidato Ignazio Marino. Marino, 58 anni e senatore del PD, già candidato alle primarie del centrosinistra nazionale del 2009, ha alle spalle una lunga carriera come chirurgo specializzato in trapianti. È in politica da diversi anni, eletto per la prima volta al Senato (come indipendente) con gli allora Democratici di Sinistra. Il nome dell’evento di presentazione della sua candidatura era “Daje”, cosa che ha già attirato qualche ironia. È riuscito a farsi un nome come sostenitore di cause “civiche” e non molto organico al partito, per quanto alle ultime primarie del centrosinistra abbia sostenuto Bersani e la sua candidatura sia sponsorizzata da Goffredo Bettini, politico romano di lungo corso, già stretto collaboratore di Veltroni. Marino è anche sostenuto da una parte importante del PD che fa riferimento a Nicola Zingaretti.

Un’altra figura con una certa notorietà a livello nazionale è Paolo Gentiloni, 59 anni, deputato dal 2001, prima con la Margherita e poi con il PD. È noto soprattutto per essere stato ministro delle Comunicazioni nel 2006-2008, nel governo Prodi. Gentiloni ha il sostegno di Matteo Renzi.

Patrizia Prestipino è una delle due donne candidate alle primarie: ex Margherita, fa attualmente parte del PD ed è stata assessore allo Sport, turismo e giovani della provincia di Roma con Zingaretti (la provincia è attualmente commissariata, dopo il passaggio di Zingaretti alla regione). È stata a lungo insegnante di lettere nelle scuole superiori, ma da diversi anni è impegnata in politica: è diventata presidente del municipio Roma XII nel 2006 e allora era ritenuta una grande sostenitrice di Walter Veltroni. Oggi è considerata una “renziana”.

Gemma Azuni, 65 anni, fa parte di SEL ed è consigliera comunale da luglio 2005, presidente del Gruppo misto. Ha annunciato la sua candidatura a gennaio. Ha una lunga carriera nel sociale, dato che è stata dirigente in quel campo alla provincia di Roma, ed è stata presidente della XII circoscrizione di Roma (attuale municipio Roma XII, lo stesso di Prestipino) tra il 1993 e il 1995.

Infine c’è Mattia Di Tommaso, romano, di gran lunga il candidato più giovane di queste primarie: ha 28 anni. È diventato avvocato da pochi mesi. Da più di dieci anni fa parte della Federazione dei giovani socialisti, l’organizzazione giovanile del Partito Socialista Italiano (PSI) in cui ha svolto ruoli dirigenziali a livello nazionale. È tra i fondatori di un’associazione di volontariato, “SOS Diritti e Legalità”.

Chi non si candida
Diverse altre persone avevano annunciato la propria candidatura per poi ritirarla o non portare a termine le procedure di presentazione: praticamente ogni settimana, negli ultimi tre mesi, la lista dei candidati è cambiata. Tra le candidature più solide che sono state ritirate c’era quella del capogruppo del PD in consiglio comunale Umberto Marroni (figlio dell’ex vicepresidente del Lazio, Angiolo, oggi garante dei detenuti nella regione) che aveva annunciato la sua candidatura a ottobre scorso per poi rinunciare pochi giorni fa – quando è stato eletto deputato – e dare il sostegno a Sassoli.

Un’altra candidatura era quella di Mario Adinolfi, deputato PD nelle ultime settimane della legislatura uscente, che aveva annunciato la sua candidatura sempre a ottobre su Twitter, ritirandola due mesi dopo e annunciando l’appoggio a Gentiloni. O ancora quella di Alessandro Bianchi, professore universitario di urbanistica e ministro dei trasporti del secondo governo Prodi, che a metà marzo ha detto di ritirarsi dalle primarie in polemica con il PD romano e di partecipare autonomamente alle elezioni con una propria lista civica.

La candidatura di Ignazio Marino ha portato al ritiro di Luigi Nieri, già consigliere comunale eletto nelle liste di Rifondazione Comunista durante la giunta Veltroni, poi assessore al bilancio della giunta del Lazio guidata da Piero Marrazzo e infine consigliere regionale uscente di SEL. Nieri aveva annunciato la sua candidatura a gennaio, ma l’ha ritirata pochi giorni fa seguendo le indicazioni del leader di SEL Nichi Vendola, che ha deciso di appoggiare Ignazio Marino.

L’imprenditore edile Alfio Marchini ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Roma ai primi di dicembre, durante una puntata di In mezz’ora con Lucia Annunziata, ma poi ha detto che non avrebbe partecipato alle primarie del centrosinistra, preferendo presentare una sua lista civica autonoma. Marchini, che il 18 marzo aveva già raccolto e depositato le firme necessarie alla candidatura (circa 2.500 tra iscritti al PD), è stato descritto in passato alternativamente come vicino al centrosinistra o al centrodestra, vista la sua rete di relazioni e amicizie molto trasversale.

Dove trovare informazioni
Il regolamento delle primarie, i seggi e diverse altre informazioni si trovano sui siti delle sezioni romane del Partito Democratico e di SEL, oltre che sul sito ufficiale delle primarie romane.

E il centrodestra?
Il centrodestra con ogni probabilità sosterrà la ricandidatura di Gianni Alemanno, sindaco uscente, a lungo in dubbio ma ormai praticamente certa, anche se continuano a circolare voci su possibili sostegni di correnti del PdL ad altri candidati (o ad Alfio Marchini).

Il Movimento 5 Stelle
Il M5S ha scelto il suo candidato con primarie online tra dodici persone. Ha vinto con 533  voti Marcello De Vito, avvocato civilista 38enne che aveva già curato la presentazione delle liste per le regionali del Lazio. De Vito ha detto che il suo attivismo nel M5S è iniziato nell’aprile del 2012. Dato che alle ultime elezioni politiche il M5S ha ottenuto nel Comune di Roma un ottimo risultato (il 27,2 per cento) arrivando secondo dopo la coalizione di centrosinistra (al 33,6 per cento), il movimento di Grillo ha ottime possibilità di arrivare al ballottaggio.

Foto: Roberto Monaldo/LaPresse