Il ministro Terzi si è dimesso
Ha detto alla Camera di essere stato contrario alla decisione di far tornare in India i marinai italiani, e quindi di non poter più far parte del governo
Il ministro degli Esteri, Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, ha annunciato le sue dimissioni in conclusione di un suo intervento alla Camera. Terzi stava riferendo sul caso dei due marinai italiani arrestati in India e ha motivato le dimissioni spiegando di non essere stato ascoltato relativamente alla decisione di far tornare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in India, e non averla condivisa. Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, è intervenuto dopo Terzi difendendo invece la decisione del governo.
Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono stati arrestati il 15 febbraio 2011 in India, dove sono accusati di avere ucciso due pescatori mentre lavoravano come scorta sulla petroliera Enrica Lexie. Secondo gli italiani i colpi sarebbero stati sparati in acque internazionali, secondo gli indiani la manovra è avvenuta in acque controllate dalle autorità locali. Latorre e Girone avevano ottenuto un primo permesso nel dicembre del 2012: tornarono in Italia due settimane per le feste natalizie in cambio di una “garanzia” pari a 800mila euro da parte del governo italiano. A “licenza” terminata, i due marinai ripartirono regolarmente per l’India, dove il loro caso sarebbe stato poi trasferito dalla corte del Kerala che fino ad allora se ne era occupata al tribunale di New Delhi.
Il secondo permesso era stato concordato a febbraio: la Corte suprema aveva concesso il ritorno ai due marinai per votare alle elezioni. Il permesso aveva la scadenza del 22 marzo, ma l’11 dello stesso mese il ministero degli Esteri annunciò che l’accordo non sarebbe stato rispettato e che Latorre e Girone sarebbero rimasti in Italia. La decisione fu poi ribaltata in pochi giorni dal governo italiano, e oggi Terzi ha detto di non essere stato d’accordo.