La Cina ha una first lady
La moglie del nuovo presidente Xi Jinping è una cantante famosissima in Cina, si chiama Peng Liyuan e ha rotto una lunga tradizione diplomatica
Il 22 marzo Xi Jinping, nuovo presidente della Cina, è arrivato all’aeroporto di Vnukovo di Mosca, in Russia, per il suo primo viaggio all’estero da quando è stato confermato presidente poco meno di due settimane fa. La visita di Xi in Russia, oltre a essere molto importante per le relazioni tra i due paesi, è stata molto seguita dalla stampa cinese e internazionale per la presenza inaspettata e inusuale della moglie di Xi, Peng Liyuan. Dopo la visita in Russia, Xi Jinping e la moglie sono arrivati domenica in Tanzania, e nei prossimi giorni andranno in Sudafrica, al vertice dei paesi emergenti cosiddetti BRICS, e poi in Congo.
La presenza di Peng a fianco del marito ha significato una drastica rottura con la tradizione diplomatica cinese, che ha sempre lasciato in secondo piano le mogli dei funzionari e dei leader del partito comunista. Peng Liyuan non è però una first lady qualsiasi: in Cina è diventata famosa molto prima del marito grazie alla sua lunga esperienza di cantante e attrice di teatro.
La carriera artistica di Peng
Peng, 51 anni, nacque da una famiglia di artisti nella provincia cinese dello Shandong. Sua madre faceva parte di un gruppo artistico locale, mentre suo padre era curatore di un museo locale. A 14 anni Peng si iscrisse all’università di arte e design, e a 18 anni si unì, come soprano, all’Esercito di liberazione popolare, nel quale divenne molto famosa per il suo talento da cantante: la sua voce era considerata adatta per intonare canti popolari e patriottici che dovevano aumentare il coraggio dei soldati.
Nel 1983 divenne una vera e propria star in Cina, quando cantò a un programma della televisione statale cinese CCTV in occasione dei festeggiamenti del Nuovo Anno Lunare. La trasmissione divenne molto popolare in Cina, tanto da essere paragonata dalla CNN in termini di importanza al “Superbowl negli Stati Uniti”. Peng ritornò quasi ogni anno alla trasmissione, almeno fino al 2007, facendo molto parlare di sé, oltre che per il suo talento, anche per gli abiti che indossava: corsetti molto aderenti e gonne a frange dai colori forti. Peng sposò l’attuale presidente nel 1987: nei primi anni della sua ascesa politica, Xi era conosciuto come “il marito di Peng Liyuan”. Dopo il matrimonio Peng divenne presidente dell’Accademia di belle arti dell’Esercito popolare di liberazione, un grado equiparabile a quello di un generale di divisione.
Nel 2004 Peng interpretò il ruolo più importante nella rappresentazione teatrale dell’antica opera popolare “Mulan”, che racconta la storia di una giovane donna che si traveste da uomo per prendere il posto di suo padre malato nell’esercito. Secondo il compositore della partitura, Xia Guan, l’opera univa il teatro e la danza con elementi di lirica occidentale. In alcune rappresentazioni dell’opera Peng interpretò il ruolo di Mulan: ricevette delle critiche molto positive anche all’estero, in particolare per le rappresentazioni che si tennero all’Avery Fisher Hall al Lincoln Center di New York nel 2005, e al Teatro dell’Opera di Vienna nel 2008.
Un’esibizione di Peng Liyuan del 2008 nella città di Shuangyong:
L’impegno politico
Dal 2007, comunque, quando il marito Xi divenne vicepresidente, Peng iniziò a ridurre le sue performance artistiche, seguendo la tradizione diplomatica cinese che limita il ruolo pubblico delle mogli dei leader del partito. Peng iniziò però a impegnarsi su altri fronti: per l’ONU nel 2009 divenne ambasciatrice per il controllo del tabacco, e nel 2011 venne nominata ambasciatrice per l’HIV e la tubercolosi.
La figura di Peng Liyuan, del tutto inusuale per la Cina, ha suscitato molta curiosità all’estero. Nelle ultime settimane Peng è stata paragonata ad altre celebri first lady del passato o di oggi. Il New York Times ha riportato il paragone che alcuni hanno fatto tra la signora Peng con Raisa Gorbaciov, moglie di Mikhail Gorbaciov, che aiutò in un certo senso il marito a dare un’immagine di sé più “umana”, soprattutto durante gli anni del crollo dell’Unione Sovietica. Altri, ha sostenuto il New York Times, vedono la signora Peng come l’equivalente cinese di Michelle Obama: le due first lady avrebbero in comune un atteggiamento moderno, socievole, e un’attenzione particolare per la moda. Altri ancora l’hanno paragonata all’ex first lady francese Carla Bruni, per il passato di cantante che entrambe hanno avuto.
Peng non è comunque la prima moglie di alti funzionari del partito a svolgere un ruolo politico importante in Cina. Il precedente più famoso è quello di Jiang Qing, quarta moglie di Mao Zedong, che fu protagonista degli anni della Rivoluzione Culturale cinese e che era parte della famigerata Banda dei Quattro, ovvero un ristretto gruppo di funzionari del partito che, pur non avendo degli incarichi di primo piano, venne accusato di preparare un colpo di Stato e di svolgere attività anti-partito.
Peng e il “soft power” cinese
Già durante il Congresso del partito comunista che si era tenuto a Pechino lo scorso novembre, Xi Jinping aveva fatto riferimento alla necessità di portare avanti delle politiche di rinnovamento, contrastando i problemi della corruzione e dell’eccessiva burocrazia della macchina statale che avevano indebolito l’immagine del partito negli ultimi anni. La scelta di dare visibilità a Peng a fianco del marito potrebbe aiutare il partito comunista a dare un’immagine più “umana” alle sue politiche, dentro e fuori la Cina.
In pratica il governo cinese cerca di ottimizzare quello che in politica estera viene definito “soft power”, ovvero la capacità di contare all’estero senza utilizzare la forza militare. Sempre per questa ragione, recentemente il governo ha istituito l’Associazione per la diplomazia pubblica, formata da ex-ambasciatori e altre figure molto importanti e rispettate della politica cinese. L’obiettivo dell’associazione, secondo il ministro degli Esteri cinese, Yang Jiechi, è rendere la «voce della Cina e la storia della Cina più interessante e più convincente».