La risposta di Formigli a Travaglio sul confronto con Grasso
«Caro Marco, da un po' di tempo le tue ricostruzioni fanno acqua da tutte le parti»
Nella puntata di Servizio Pubblico di giovedì 22 marzo, il neopresidente del Senato Pietro Grasso ha telefonato in diretta per lamentarsi delle «accuse infamanti» rivolte nei suoi confronti da Marco Travaglio, presente in trasmissione.
Travaglio lo aveva accusato di essere stato favorito dal governo guidato all’epoca da Silvio Berlusconi per arrivare alla procura nazionale antimafia. Nella telefonata, Grasso ha chiesto «al più presto un confronto televisivo carte alla mano». Michele Santoro ha invitato Grasso a Servizio Pubblico per un confronto tra i due, ma il presidente del Senato ha detto di non voler aspettare una settimana, dicendo: «inviterò io Travaglio in un luogo televisivo prima che passino sette giorni, certe cose vanno fatte subito».
Corrado Formigli, che conduce Piazza Pulita il lunedì sera, dunque prima del giorno in cui va in onda Servizio Pubblico (il giovedì), ha invitato nel suo programma sia Grasso, con un tweet, sia Travaglio, con un SMS privato. Sul Fatto Quotidiano di oggi, Marco Travaglio ha scritto che Corrado Formigli si è intromesso nella questione e che il confronto si deve fare a Servizio Pubblico, programma in cui è iniziata la polemica e con il quale Travaglio collabora «in esclusiva». Travaglio ha criticato anche il direttore di rete di La7, Paolo Ruffini, che si sarebbe accordato alle sue spalle con Formigli e Grasso. Oggi Corrado Formigli ha risposto all’editoriale di Travaglio con un messaggio pubblicato sul proprio profilo Facebook.
La ricostruzione di Travaglio sul confronto con Piero Grasso a Piazzapulita è falsa. Vi spiego perché.
1 – Durante la puntata di Servizio Pubblico, scrive Travaglio, “s’intromette nottetempo il simpatico Corrado Formigli, che non c’entra nulla di nulla, invitando Grasso via twitter a tenere il duello a Piazzapulita”
Non mi sono “intromesso”. Ho semplicemente offerto il mio spazio di approfondimento dato che Grasso in diretta ne ha chiesto uno per il confronto. E visto che Grasso parlava di un programma prima di giovedi e che io conduco un programma, per giunta alla stessa ora e sulla stessa rete di Servizio pubblico, e prima di giovedì, non si può dire che non c’entrassi “nulla di nulla”. Lo dimostra il fatto che, subito dopo di noi, altri programmi della rete e non solo si sono fatti avanti per ospitare il confronto. Tutti “intromessi”? Dovevamo tutti rimanere zitti e buoni in segno di religioso rispetto? E magari aspettando, far sì che il confronto si tenesse su una rete concorrente di La7? La tv vive di confronti, di contraddittorio, di eventi. E quando una notizia esce da un programma diventa di tutti. Perché avrei dovuto lasciar cadere la richiesta del presidente del Senato? Un confronto Grasso-Travaglio a Piazzapulita, organizzato in modo aperto e leale, sarebbe stato un evento interessante. E non credo di essere l’unico a pensarlo.
2 – “Formigli mi convoca con un gentile sms per lunedì nel suo programma già bell’e pronto, manco fossi la sua colf”
E’ vero che ho inviato a Travaglio un sms per invitarlo a Piazzapulita. L’ho fatto dopo averlo chiamato al cellulare inutilmente per due volte, e per due volte lui ha chiuso la comunicazione. E dopo che lui stesso mi ha chiesto, con un messaggino, di comunicare per sms. Il mio sms diceva così: “Ciao Marco allora lunedì sei con noi a Piazzapulita per il confronto con Grasso? Se vuoi ne parliamo appena ti liberi”. Non mi pare una “convocazione” ma un invito, con tanto di punto interrogativo e proposta di discutere le modalità di un programma che, come risulta dal messaggio, non appare “bell’e pronto” ma da costruire assieme. Quanto alla colf, vorrei tranquillizzare Marco: mi rivolgo alla persona che mi aiuta in casa con lo stesso rispetto che uso con chiunque altro. A giudicare dai toni, temo che lui non faccia lo stesso.
3 – Non è vero che Travaglio nel suo sms abbia risposto che “il confronto avverrà nel programma che ha originato la polemica e con cui collaboro in esclusiva”. Il suo sms dice così: “No grazie. Lo faccio da Michele oppure sulla web tv del Fatto e di Servizio Pubblico”. La web tv del Fatto è evidentemente un programma diverso da quello che ha originato la polemica, cioè Servizio Pubblico. Se Marco cita le fonti, che almeno le citi correttamente. Specie se la fonte è lui stesso. Quanto all’esclusiva, mi risulta che per Travaglio non sia valsa in numerose altre occasioni. Torna in vigore quando viene invitato a Piazzapulita?
4 – L’idea che il direttore di La7 Paolo Ruffini si sia accordato “alle sue spalle” con me e Grasso è semplicemente ridicola. Sono stato io a invitare Grasso e Travaglio ed è stato Grasso ad accettare l’invito su Twitter alle 7.31 del mattino dopo la puntata di Servizio Pubblico. Una volta accettato, il Presidente del Senato ha voluto mantenere il suo impegno nonostante Ruffini, col quale ho parlato solo dopo l’accettazione di Grasso, abbia fatto presente al presidente del Senato che anche altri programmi della rete sarebbero stati disponibili al confronto. Ma Grasso è stato fermo sulla parola data a Piazzapulita, ed io non posso non apprezzare il fatto che abbia mantenuto il suo impegno. D’altra parte non c’era e non c’è alcuna ragione per ritenere che Piazzapulita non sia adeguato ad ospitare il confronto. Infatti lo stesso Santoro, in trasmissione, visto che il Presidente del Senato non voleva aspettare il giovedì successivo, aveva così invitato Travaglio e Grasso a mettersi d’accordo sul duello: “Trovatevi un posto dove volete voi”. Dunque non necessariamente Servizio Pubblico.
Ma Travaglio di come sono andati i fatti se ne frega. E invoca le maniere forti: “Spetterebbe a Ruffini mettere a posto Formigli e tutelare la dignità del programma di punta di La7”. Lasciamo stare la prosa da manganello, qui mica stiamo parlando di liberali. Ma che cosa avrebbe dovuto fare Ruffini? Sigillare gli studi di Piazzapulita, far prelevare il Presidente del Senato e deportarlo nottetempo a Servizio Pubblico per tutelare la dignità umiliata di Travaglio? Raccogliendo velocemente la richiesta di Grasso di fare un confronto, ho fatto il giornalista. Cioè il mio mestiere.
Caro Marco, da un po’ di tempo le tue ricostruzioni fanno acqua da tutte le parti. Sui giudizi non metto bocca, ma allo stravolgimento completo dei fatti e alle accuse mosse a vanvera non si può non rispondere. Soprattutto quando chi scrive bugie si atteggia da anni a giudice delle falsità altrui.
Vedi Marco, il fatto che io abbia lasciato la redazione di Michele Santoro due anni fa per tentare la mia strada, con un mio gruppo di lavoro e un programma che si sta facendo spazio e sta guadagnando ascolti grazie a molti bravi e giovani giornalisti, non implica per forza che si debba essere nemici. Si cresce, ci si appassiona, si gareggia sul piano delle notizie e degli ospiti. Collaboriamo sulla stessa rete in giorni diversi. I buoni ascolti di Servizio Pubblico sono anche per noi un’ottima notizia, così come dovrebbero esserlo per Servizio Pubblico quelli di Piazzapulita. Emancipazione, mercato, competizione. Attenzione alle esigenze del pubblico. Non sono brutte parole, come sai bene. L’ospite della settimana, Marco, era Pietro Grasso. Ci siamo limitati a invitarlo al confronto, e lo abbiamo fatto prima degli altri e prima che qualche altra rete lo facesse al nostro posto.
Tutto quello che ho scritto qui vale fino a domani, alle 21.15, quando su La7 inizierà Piazzapulita. Allora le considerazioni e i risentimenti personali verranno messi da parte per realizzare una trasmissione giornalistica corretta e imparziale. Le porte dello studio rimarranno aperte per te fino all’ultimo momento utile, e se vuoi anche al telefono. Altrimenti il Presidente del Senato lo intervisterò io, da solo, facendogli tutte le domande che, credo, il pubblico si aspetta. Nello spirito di un contraddittorio che è il sale del nostro mestiere. Su un fatto che non è privato, ma interessa tutto il paese.
Foto: Corrado Formigli (Roberto Monaldo/LaPresse)