Israele e Turchia hanno fatto pace
Dopo una telefonata tra Erdogan e Netanyahu a cui ha assistito anche Obama: al centro dell'accordo, le scuse israeliane per l'incidente della Mavi Marmara
Israele e Turchia si sono accordati per instaurare nuovamente delle normali relazioni diplomatiche dopo che ieri, in una telefonata di circa 30 minuti, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è scusato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per l’incidente della Mavi Marmara del 2010, quando sulla nave abbordata dall’esercito israeliano morirono 9 cittadini turchi.
Era da quell’incidente, nel maggio 2010, che la Turchia aveva ritirato il proprio ambasciatore da Israele, espellendo qualche mese dopo quello israeliano dalla Turchia. Ieri Netanyahu ha promesso anche di risarcire i familiari delle vittime. Durante la telefonata era presente vicino al primo ministro israeliano anche Barack Obama, che si trova in viaggio in Medio Oriente in questi giorni. La presenza di Obama ha probabilmente reso più rapida la trattativa, ma le relazioni tra i due paesi erano in corso di normalizzazione da diverso tempo.
I rapporti tra Israele e Turchia avevano raggiunto il punto più basso dopo l’abbordaggio della Mavi Marmara. All’epoca, diversi gruppi di attivisti avevano messo insieme una flotta di 6 navi, la cosiddetta Freedom Flotilla, per forzare il blocco navale a largo della striscia di Gaza e portare aiuti umanitari ai palestinesi. L’esercito israeliano abbordò alcune navi calando soldati dagli elicotteri: durante gli scontri che seguirono a bordo delle navi, i soldati israeliani aprirono il fuoco sulla Mavi Marmara, uccidendo 9 persone.
All’epoca l’incidente fece molto discutere. Vennero pubblicati video e fotografie dei momenti dell’abbordaggio. Reuters venne accusata di aver manipolato le fotografie per nascondere i coltelli di cui erano armati alcuni attivisti a bordo della Mavi Marmara.
Gli israeliani sostennero che a bordo della Mavi Marmara non c’erano attivisti per i diritti umani, ma ex-militari o comunque persone pronte allo scontro e intenzionate a causare una reazione da parte dell’esercito israeliano. Gli attivisti invece sostennero che gli israeliani aprirono il fuoco appena saliti a bordo e con lo scopo di uccidere. In un’inchiesta successiva, gli israeliani ammisero che ci furono errori nel modo in cui venne organizzata e portata a termine l’operazione, ma non vennero formulate accuse precise ai responsabili.
L’incidente della Mavi Marmara arrivò in un momento in cui le relazioni tra Turchia e Israele erano già compromesse dall’operazione Piombo Fuso, l’attacco di Israele a Gaza avvenuto tra il dicembre e il gennaio del 2008-2009.
Le relazioni diplomatiche tra i due paesi alternano periodi di distacco e di riavvicinamento ormai da 60 anni. La Turchia, che fa parte della NATO dagli anni Cinquanta, fu il primo paese a maggioranza musulmana a riconoscere Israele nel 1949 e per molto tempo i due paesi ebbero una collaborazione diplomatica e militare molto stretta. Prima negli anni ’60 e poi negli anni ’80, i rapporti tra i due paesi si raffreddarono per poi tornare a normalizzarsi – gli ambasciatori vennero diverse volte inviati e quindi di nuovo ritirati. Poi, dal 1992, i rapporti rimasero stabilmente buoni per più di quindici anni, fino all’incidente a bordo della Mavi Marmara.