Le indagini su Latorre e Girone
I marinai accusati in India sono indagati per "violata consegna aggravata" e "dispersione di oggetti di armamento militare" (cioè i proiettili), scrive Repubblica
I due marinai accusati di omicidio in India risultano essere, secondo Repubblica, indagati dalla procura militare di Roma per i reati di “violata consegna aggravata” e “dispersione di oggetti di armamento militare”. L’oggetto delle indagini sarebbe legato a quanto avvenne al largo dell’India nel febbraio del 2012, quando i due marinai di scorta sulla nave “Enrica Lexie” aprirono il fuoco contro un’imbarcazione ritenuta di pirati, causando la morte di due pescatori. I due marinai sono stati convocati nel tardo pomeriggio di mercoledì 20 marzo dalla procura.
Il fuciliere Salvatore Girone è stato interrogato dalla procura militare di Roma e risulta indagato assieme a Massimiliano Latorre per i reati di “violata consegna aggravata” e “dispersione di oggetti di armamento militare” in relazione ai fatti che nel febbraio del 2012 portarono alla morte di due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala. Latorre e Girone erano imbarcati in servizio anti-pirateria a bordo della petroliera “Enrica Leixe”.
Ipotizzando il reato di violata consegna aggravata, la procura militare intende verificare se l’uso delle armi da parte dei due marò sia stato corretto, ovvero se siano state rispettate le regole d’ingaggio e le disposizioni che regolano il servizio di protezione a bordo dei mercantili. Il reato di dispersione di oggetti di armamento militare, invece, fa riferimento alla dispersione dei proiettili sparati dai due fucilieri di Marina. In procura si è presentato anche Latorre, non ascoltato perché già sentito una decina di giorni fa. I militari sono arrivati in procura intorno alle 15 e vi sono rimasti fino alle 19,15.
L’iscrizione dei marò nel registro degli indagati risale al febbraio 2012, subito dopo la morte di due pescatori del Kerala per la quale l’India vorrebbe processare i militari italiani, reclamando la giurisdizione sul caso. La procura militare sta valutando la trasmissione degli atti alla procura ordinaria di Roma, che indaga per il ben più grave reato di omicidio volontario. Lo ha confermato all’Ansa lo stesso procuratore militare di Roma, Marco De Paolis.
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foto: laPresse