La testimonianza di Bergoglio sui crimini della dittatura argentina
È stata ottenuta in esclusiva dal giornale argentino Clarín, che ne ha pubblicato un breve estratto video
Il giornale argentino Clarín ha pubblicato oggi un breve spezzone della testimonianza di Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco, nel palazzo dell’Arcivescovado di Buenos Aires risalente all’8 novembre 2010, in merito al processo per i crimini commessi dalla dittatura argentina nella famigerata caserma ESMA (Escuela Superior de Mecánica de la Armada). In quell’occasione Bergoglio, che nel 2010 era arcivescovo di Buenos Aires, testimoniò sull’episodio del rapimento di due sacerdoti appartenenti all’ordine dei gesuiti, Orlando Yorio e Francisco Jalics. Questi vennero rapiti nel maggio del 1976 da militari della marina argentina e rilasciati dopo sei mesi di torture nell’ESMA.
La testimonianza di Bergoglio, che dura 3 ore e 50 minuti, è stata ottenuta nella sua versione completa dal Clarín. Secondo quanto riporta il giornale argentino, Bergoglio ha detto di avere incontrato Jorge Videla (capo della giunta militare argentina) ed Emilio Massera (capo della Marina) in due occasioni, allo scopo di intercedere per i due gesuiti incarcerati.
Nello spezzone di testimonianza reso pubblico dal Clarín, Bergoglio dice di aver incontrato in diverse occasioni Jalics e Yorio: era una pratica abituale per lui conversare e confrontarsi con i gesuiti che lavoravano per aiutare i poveri. Bergoglio aggiunge anche che in quel periodo c’era la preoccupazione da parte dei gesuiti di poter rischiare la vita: nel 1974, ad esempio, era stato ammazzato Carlos Mujica, sacerdote argentino vicino al Movimento dei sacerdoti per il terzo mondo.
Del presunto coinvolgimento di Bergoglio con la dittatura militare argentina, che durò dal 1976 al 1983, si è discusso molto dopo che Bergoglio è stato eletto nuovo papa. Chi chiama direttamente in causa Bergoglio per i crimini commessi negli anni della dittatura militare è soprattutto un giornalista, scrittore e attivista argentino di nome Horacio Verbitsky. Verbitsky, oggi 71enne, ha fatto parte dell’organizzazione armata dei Montoneros, oppositori della giunta militare negli anni Settanta, ma è diventato celebre soprattutto per la sua carriera di giornalista d’inchiesta. Ad oggi però non è stato dimostrato alcun coinvolgimento di Bergoglio con i crimini della dittatura argentina.