Lo sgombero del museo indigeno a Rio de Janeiro
È occupato dal 2006 da nativi brasiliani, che ora devono andarsene: l'edificio si trova vicino allo stadio Maracanã che ospiterà la finale dei mondiali
Sabato a Rio de Janeiro si è tenuta una manifestazione di protesta contro l’ordine di sgombero dell’ex Museo Indigeno, occupato dal 2006 da un gruppo di nativi brasiliani di quasi dieci etnie diverse (tra cui Guaranì, Pataxo, Kaingangue e Guajajara). L’ordine di sgombero era arrivato sabato e doveva essere messo in pratica entro 72 ore, ma è stato prorogato a fino a questo venerdì.
Il museo si trova a pochi metri dallo Stadio Mário Filho, meglio noto come Maracanã, che sta subendo grossi lavori di ristrutturazione e ampliamento per ospitare la finale della Coppa del Mondo di calcio nel 2014. Nel Maracanã si svolgeranno anche le cerimonie di apertura e chiusura delle prossime Olimpiadi, che si terranno in Brasile nel 2016. Lo sgombero del museo era già stato ordinato dalle autorità lo scorso gennaio, ma era stato poi sospeso: l’intenzione era di demolirlo per lasciar spazio alla costruzione di un grande centro commerciale e ricreativo e un parcheggio.
Molti edifici adiacenti allo stadio sono già stati demoliti nel corso degli ultimi due anni e altri verranno abbattuti prossimamente: tra questi, lo stadio atletico Celio de Barros, il parco acquatico Julio Delamare e la scuola municipale Friedenreich. A ottobre il governatore di Rio de Janeiro, Sergio Cabral, aveva dichiarato durante una conferenza stampa che la demolizione dello stabile era «necessaria per ospitare la Coppa del Mondo» e che la richiesta era giunta direttamente dalla FIFA. Il sindaco di Rio Eduardo Paes ha però detto che lo stabile non verrà demolito, ma soltanto sgomberato e poi trasformato nel Museo Olimpico. I suoi abitanti, secondo la proposta del governo, verranno ospitato in una struttura per senzatetto nel centro della città.
Il Museu do Indio fu fondato dall’antropologo Darcy Ribeiro nel 1953, e dal 1978 venne ospitato in un edificio costruito nel 1847 nel quartiere di Botafogo come residenza dell’imprenditore João Rodrigues Teixeira e della sua famiglia. La casa venne successivamente acquistata dall’Istituto per il patrimonio storico e artistico nazionale prima di ospitare il museo indigeno fino al 1997.