Il guaio tra il senatore Campanella del M5S e Nichi Vendola
Aggiornamento 20 marzo:
Un altro imitatore, stavolta di RDS, ha chiamato il senatore Campanella dicendo di essere Nichi Vendola e voler discutere dello scherzo telefonico. Campanella c’è cascato di nuovo.
Aggiornamento 19 marzo, ore 18.30:
Il programma radiofonico La Zanzara di Radio24 ha annunciato di avere fatto lo scherzo telefonico a Campanella e ne ha messo online la registrazione.
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Lunedì il senatore Campanella del M5S ha scritto su Facebook di un’offerta ricevuta dal leader di SEL Nichi Vendola, accusandolo di volerlo “comprare” e dicendosi “offeso”.
Oggi mi ha chiamato Vendola. Mi ha fatto i complimenti per la mia scelta su Grasso e mi ha manifestato disponibilità ad accogliermi nelle fila della maggioranza laddove Grillo mi cacciasse.
Un avvenimento strano, oppure no. Nella loro logica non riescono ad immaginare che un cittadino possa votare per evitare che la seconda carica dello Stato vada ad una persona inetta. Per i politici tutto è tattica, merce di scambio, gioco a scacchi.
Sono offeso. Profondamente offeso. Offeso che una scelta etica sia stata scambiata per disponibilità all’inciucio, che una scelta difficile sia equivocata, come infedeltà ai propri impegni, che un attivista 5 stelle sia scambiato per un aspirante politico di professione.
Non sono in vendita. Non ho un cartellino del prezzo da cercare e quindi, signori politici astenetevi dalle brutte figure. Noi “grillini” siamo qua a Roma in servizio civile ed a tempo determinato, siamo cresciuti politicamente tra cittadini che lavorano, nel poco tempo ritagliato tra professioni e famiglia. Alla fine del mio compito io tornerò a casa ed ho bisogno di girare a testa alta tra i miei amici e i miei elettori.
Quindi la fiducia fatevela dare dal PDL che vi capisce e potrebbe vendersi, anzi, non aspetta altro.
Simul statis, simul cadetis.
PS: lasciate i pace i miei amici del MoVimento. Non troverete aiuto presso di noi.
Ma informato della cosa, Nichi Vendola ha negato la telefonata e minacciato di querelare Campanella, con toni molto seccati.
(AGI) – Roma, 18 mar. – Nichi Vendola ha smentito di avere parlato con il senatore grillino Francesco Campanella, che lo ha accusato di avergli proposto di passare a Sel se cacciato dall’M5S. “Purtroppo non sapevo dell’esistenza del senatore Francesco Campanella, che farnetica di una mia presunta telefonata per proporgli di entrare in Sel”, ha dichiarato il leader di Sel.
“Penso che sia stato vittima di uno scherzo. Lo appuri subito e mi chieda scusa: non sono un venditore ne’ un compratore di onorevoli senza onore. In assenza di scuse portero’ il suddetto Campanella in tribunale, dove dovra’ risarcirmi per una cosi’ ridicola e patetica diffamazione”, ha assicurato.
Così Campanella ha dovuto ammettere martedì mattina di non avere elementi per dire che la telefonata che ha ricevuto era di Vendola, se non la somiglianza della voce.
Apprendo che, l’on.le Vendola dichiara di non avermi mai chiamato.
Ho ricevuto da un “numero privato” lunedi 18 una telefonata di una donna che mi chiedeva di potermi passare al telefono il “Presidente Vendola” dopodichè al telefono ho parlato con un uomo con la stessa cadenza e le stesse caratteristiche di pronuncia che avevo sentito in televisione all’onorevole Vendola. Il contenuto della chiamata l’ho sintetizzato prima.
Alla telefonata, ricevuta mentre ero riunito coi miei colleghi ho chiesto loro di assistere.
Non sono uso ad esser fatto segno a scherzi telefonici e non frequento l’on.le Vendola quindi ho ritenuto reale la telefonata in relazione ad approcci riferiti da altri colleghi da parte di politici riferibili ad altri partiti della maggioranza.
Questi i fatti all’origine del mio post.
Mi farebbe piacere essere sicuro che la telefonata fosse uno scherzo, nè avrei piacere ad attribuire ingiustamente ad alcuno un comportamento politicamente scorretto. Purtroppo non conosco il modo per verificarlo.
Aggiungo che contrariamente a scherzi di tema analogo, non è fino ad ora, stato reso pubblico sui media e ciò puo avermi indotto in errore.
Rimango a disposizione dell’onorevole Vendola, per i chiarimenti ulteriori che dovesse ritenere necessari.