• Libri
  • Martedì 19 marzo 2013

Dieci foto di Philip Roth

Oggi compie 80 anni, dice di non voler più scrivere ed è un pezzo - e che pezzo - della letteratura mondiale

** FILE ** Novelist Philip Roth sits inside a screened tent at his home on Sept. 5, 2005, in Warren, Conn. On Monday, April 2, 2007, Roth will officially be announced as the winner of the first ever PEN-Saul Bellow Award for Achievement in American Fiction, a $40,000 prize named for the late Nobel laureate and one of Roth's closest friends and literary heroes. (AP Photo/Douglas Healey)
** FILE ** Novelist Philip Roth sits inside a screened tent at his home on Sept. 5, 2005, in Warren, Conn. On Monday, April 2, 2007, Roth will officially be announced as the winner of the first ever PEN-Saul Bellow Award for Achievement in American Fiction, a $40,000 prize named for the late Nobel laureate and one of Roth's closest friends and literary heroes. (AP Photo/Douglas Healey)

Lo scrittore statunitense di origine ebraica Philip Milton Roth compie oggi 80 anni: è nato il 19 marzo 1933 a Newark, nel New Jersey, città a cui è sempre rimasto molto legato e in cui ha ambientato alcuni dei suoi romanzi più importanti, su tutti Pastorale americana del 1997 e La macchia umana del 2000. Negli ultimi 60 anni ha scritto 31 libri (27 romanzi) e l’ultimo, Nemesi, è stato pubblicato nel 2010. Il primo, invece, è stato Addio, Columbus e cinque racconti, pubblicato nel 1959: nel novembre 2012 ha annunciato di voler smettere di scrivere. Il romanzo che gli fece ottenere il grande  successo è stato Lamento di Portnoy, pubblicato nel 1969: tragedia e commedia personale, raccontata dal protagonista Alexander Portnoy al proprio analista, intorno alle proprie nevrosi sessuali e alle proprie radici ebree (con ampie e allora “scandalose” digressioni sul tema della masturbazione). Roth ha vinto moltissimi premi letterari, come il Pulitzer, per Pastorale americana, ma non ha mai vinto il Premio Nobel, che per anni molti si sono aspettati che gli venisse assegnato, per poi rassegnarsi.