Cipro riceverà gli aiuti europei
Cioè un prestito di 10 miliardi di euro in cambio di una riduzione del deficit, di più tasse e di un ridimensionamento del suo sistema bancario (pieno di soldi russi)
I ministri delle finanze dei paesi membri della zona euro hanno deciso ieri, dopo una riunione insieme ai rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale, di concedere un prestito di 10 miliardi di euro al governo di Cipro. Per dare un’idea delle proporzioni, il PIL del paese è di circa 17 miliardi di euro. In cambio, il governo di Nicos Anastasiades, eletto poche settimane fa, si è impegnato a ridurre il deficit, alzare le tasse e ridurre le dimensioni del sistema finanziario del paese.
Cipro – cioé la sua metà meridionale, dove ha sede la repubblica greca, separata dal 1974 dal nord di lingua turca – è in crisi da più di un anno. Il paese ha sofferto in particolare la crisi Greca, verso cui le tre principali banche del paese erano molto esposte – avevano, cioè, prestato molto denaro a banche e società greche o allo stesso governo greco comprando titoli di stato. Quando il debito greco è stato ristrutturato (chi aveva comprato titoli di stato da 100 euro, ad esempio, se li vedeva ridotti a 50), il debito privato di banche e cittadini ciprioti è aumentato vertiginosamente in poche settimane.
Tra le misure richieste a Cipro ce n’è una che il governo sta già mettendo in atto: si tratta di un prelievo forzoso sui depositi bancari – ne venne fatto uno anche in Italia nel 1992. Dai depositi inferiori ai 100 mila euro verrà prelevato il 6,75%, da quelli superiori ai 100 mila euro verrà prelevato il 9,9%. Questo prelievo forzoso va messo in atto in maniera quasi contemporanea al suo annuncio pubblico, per evitare una fuga di depositi dalle banche.
Nelle banche cipriote ci sono moltissimi depositi di cittadini russi: Cipro è una delle mete turistiche più frequentate dai russi oltre ad essere un paese con una fiscalità molto vantaggiosa. Per questo motivo si parla anche della possibilità di una proroga di un prestito da 2,5 miliardi erogato qualche tempo fa dalla Russia. La presenza di questi depositi di cittadini russi è probabilmente uno dei motivi della richiesta di prelievo forzoso da parte dei ministri dell’eurozona.
Come spiegano diversi commentatori, sarebbe difficile per i politici giustificare ai cittadini europei che il loro denaro venga messo a rischio – sostanzialmente – per salvare i depositi di cittadini russi in un piccolissimo stato dell’eurozona.