Guida al Mondiale 2013 di Formula 1
Domenica si comincia, stanotte le prove libere: tutte le cose da sapere e qualche aggiornamento regolamentare per chi non segue le corse da un po’
di Antonio Russo – @ilmondosommerso
Il Gran Premio (GP) d’Australia, che si correrà domenica 17 marzo sul circuito “Albert Park” di Melbourne, è la prima delle 19 gare in calendario per il campionato 2013 di Formula 1, la più nota competizione automobilistica mondiale. Le squadre che parteciperanno a questa edizione sono 11, per un totale di 22 piloti. La Ferrari è l’unica squadra ad aver preso parte a tutte le edizioni del mondiale, dal 1950 ad oggi.
Quando e dove
Subito dopo il Gran Premio d’Australia – che partirà alle ore 17 locali (le 7 del mattino, in Italia) – il secondo GP della stagione si terrà nel weekend seguente (in Malesia, a Kuala Lumpur). Solitamente però trascorrono due settimane tra un evento e l’altro, anche se questo dipende dagli spostamenti internazionali e dalle ferie concesse ai piloti (c’è una pausa tra il 28 luglio, GP di Ungheria, e il 25 agosto, GP del Belgio). Il mondiale si concluderà il 24 novembre con il GP del Brasile, a San Paolo.
Che cosa si vince e chi ha vinto di più
Il campionato assegna due titoli: il titolo piloti al pilota che ottiene più punti al termine del mondiale, il titolo costruttori alla squadra che ne ottiene di più sommando i punti dei suoi piloti ufficiali. Anche qui la Ferrari è la squadra ad aver vinto di più: 15 titoli piloti e 16 titoli costruttori. Michael Schumacher è il pilota ad aver vinto più titoli piloti (7) e questa sarà la prima stagione dopo il suo secondo ritiro ufficiale dalle corse (si ritirò una prima volta al termine del 2006 per poi rientrare con la scuderia Mercedes nel 2010). Il pilota tedesco Sebastian Vettel e la Red Bull Racing – squadra inglese di proprietà dell’omonima multinazionale di bevande – si sono aggiudicati entrambi i titoli, piloti e costruttori, delle ultime tre edizioni del mondiale (2010, 2011, 2012).
A fine stagione la maggior parte dei guadagni derivanti dalle vendite dei diritti televisivi e commerciali viene destinata a premi in denaro: metà viene divisa equamente tra le prime dieci scuderie in classifica costruttori, un’altra metà viene divisa tra le prime dieci squadre ma in base alla posizione in classifica (la prima prende il 19% di questa seconda metà).
Come si assegnano i punti
Il sistema di assegnazione dei punti è cambiato diverse volte negli anni. A partire dal 2010 si assegnano punti ai piloti che si classificano dalla prima alla decima posizione al termine della gara: 25 punti a chi vince, 18 al secondo, 15 al terzo, 12 al quarto, 10 al quinto, 8 al sesto, 6 al settimo, 4 all’ottavo, 2 al nono e 1 al decimo. Dal 2003 al 2009 venivano assegnati punti ai primi otto, prima ancora ai primi sei.
I tre giorni del Gran Premio
Il weekend tipico di una gara di Formula 1 si svolge nell’arco di tre giorni, secondo uno schema sostanzialmente invariato da anni. Il venerdì è dedicato alle prove libere, due sessioni da un’ora e trenta ciascuna in cui i piloti possono girare in pista liberamente, cercando il miglior assetto dell’auto rispetto alle caratteristiche del circuito. Il sabato si disputa la sessione di qualifiche che determina l’ordine di partenza delle macchine nella gara di domenica.
Nel tentativo di rendere le qualifiche più avvincenti, dal 2006 è stato adottato un sistema un po’ contorto, dopo una serie di esperimenti poco graditi dal pubblico. La sessione è attualmente divisa in tre sessioni consecutive, una da 20, una da 15 e una da 10 minuti: gli ultimi sei piloti nella classifica dei tempi al termine della prima sessione non partecipano alla seconda, e domenica partono dal fondo della griglia secondo l’ordine dei tempi; gli ultimi sei piloti al termine della seconda sessione non accedono alla terza, e domenica si schierano dalla decima alla sedicesima posizione di partenza; gli ultimi dieci piloti rimasti si contendono la pole position (la prima posizione in griglia) nei dieci minuti della terza sessione.
Dal 2011 è stata reintrodotta la regola del 107% – già adottata dal 1996 al 2003 – che impone a tutti i piloti di segnare almeno un tempo non superiore al 107% del miglior tempo della prima sessione di qualifiche, per poter partecipare alla gara. In caso contrario, il pilota viene eliminato e può essere riammesso solo per una decisione autonoma dei commissari di gara. Questa regola evita che la domenica siano ammesse macchine che si siano dimostrate troppo lente durante il weekend.
Quanto dura una gara
Le gare di Formula 1 devono coprire almeno 305 km: poiché ogni circuito ha una lunghezza diversa, il numero dei giri è quello minimo per coprire la distanza richiesta (in pratica, il primo giro in cui vengono tagliati i 305 km è l’ultimo). Si va quindi dai 44 giri del Gran Premio del Belgio, il tracciato più lungo, ai 78 del Gran Premio di Monaco, quello più breve. In ogni caso la durata massima della gara è di due ore: capita raramente di superarle – di solito se piove o se la corsa viene interrotta – e in quel caso vince il pilota che completa in prima posizione il primo giro successivo allo scadere del tempo. Tutti i piloti che completano almeno il 90 per cento dei giri della gara vengono inclusi nella lista finale dei classificati, anche qualora non dovessero tagliare il traguardo. In quel caso compaiono comunque in classifica, ma con l’indicazione del numero di giri di ritardo rispetto al vincitore della gara.
Nella prossima pagina: come funzionano la safety car e i pit stop (e il video del più veloce di sempre), e le cose da tenere d’occhio nel Gran Premio di venerdì.
I pit stop
Durante la gara ogni pilota può rientrare nella corsia dei box – solitamente parallela al rettilineo di partenza – e fermarsi davanti al proprio garage per il cambio degli pneumatici della macchina. Gli pneumatici tendono a consumarsi più o meno rapidamente a seconda della temperatura dell’aria e dell’asfalto e, soprattutto, a seconda del tipo di gomma. Il fornitore unico di tutte le scuderie (dal 2011 è Pirelli) propone quattro diversi tipi di pneumatici da pista asciutta: si va dalla gomma più morbida – che assicura più aderenza e più velocità, ma ha una durata molto limitata – alla gomma più dura – che funziona meno ma dura di più. Per ogni weekend di gara vengono scelti dal fornitore soltanto due tipi e ogni pilota è obbligato a usarli entrambi almeno una volta, nel corso della gara. Le gomme da bagnato invece sono soltanto due: una si usa quando la pista è leggermente bagnata, l’altra quando c’è molta acqua.
Dal 2010, per ragioni di sicurezza, il regolamento vieta di sfruttare la sosta per rifornire la macchina di carburante. Le soste dei piloti ai box (pit stop) sono spesso un momento determinante dei Gran Premi, quello in cui la velocità dei meccanici – o l’errore umano – può far vincere o perdere la gara. Il record del pit stop più veloce di sempre appartiene alla McLaren e risale al GP di Germania del 22 luglio 2012: nella seconda sosta, i meccanici cambiarono le gomme del pilota inglese Jenson Button in 2.31 secondi. All’interno della corsia dei box le macchine non possono superare i 100 chilometri orari e ogni auto è fornita di un meccanismo che limita la velocità in modo automatico.
Cosa succede se entra la safety car
La safety car è una vettura stradale – non da corsa – che viene utilizzata in gara nel caso di incidenti o situazioni di pericolo che richiedono un raggruppamento e rallentamento delle vetture, ma non un’interruzione del Gran Premio (né delle due ore di durata massima). È una misura adottata da tempo anche in altre competizioni automobilistiche, come la 500 miglia di Indianapolis. In F1 la safety car entra in pista collocandosi davanti al pilota che è in testa, e tutti gli altri devono accodarsi mantenendo le proprie posizioni (fino al rientro della safety car è vietato qualsiasi sorpasso). Talvolta, in caso di pioggia forte, la safety car può essere utilizzata per la partenza e i primi giri della gara, per permettere ai piloti di verificare le condizioni dell’asfalto. La safety car utilizzata attualmente in F1 è una Mercedes-Benz SLS AMG ed è guidata dall’ex-pilota tedesco Bernd Mayländer, che deve spingere parecchio per evitare che i motori delle vetture di Formula 1 alle sue spalle si surriscaldino troppo.
I piloti e le squadre più forti, oggi
Dopo il dominio della Ferrari dei primi anni Duemila – sei titoli costruttori dal 1999 al 2004 – una serie di restrizioni introdotte nel regolamento sportivo ha sparigliato le carte e portato alla vittoria diversi piloti e scuderie. Lo spagnolo Fernando Alonso ha vinto i mondiali piloti nel 2005 e nel 2006 con la squadra Renault; il finlandese Kimi Raikkonen ha vinto il mondiale piloti del 2007, all’esordio in Ferrari; il britannico Lewis Hamilton quello del 2008 con la McLaren.
Nel 2009, sfruttando un articolo ambiguo nel regolamento, la squadra inglese Brawn GP – poi acquistata dalla tedesca Mercedes nel 2010 – ha progettato una vettura dal disegno aerodinamico inedito, con cui poi ha vinto contro ogni pronostico sia il titolo costruttori sia quello piloti (con l’inglese Jenson Button). Dal 2010 Ferrari e McLaren cercano senza successo di contendere i titoli alla Red Bull, scuderia dell’imprenditore austriaco Dietrich Mateschitz, fondatore dell’omonima azienda. Anche quest’anno i piloti favoriti per la vittoria del mondiale sono Vettel su Red Bull e Alonso su Ferrari, che sono anche i favoriti per la vittoria del primo Gran Premio della stagione.
Le trovate tecnologiche degli ultimi anni
Per favorire i sorpassi e di conseguenza lo spettacolo, dal 2011 è stato introdotto sulle vetture il DRS (Drag Reduction System), un dispositivo – azionabile manualmente dal pilota – che aumenta la velocità della vettura riducendo a comando la resistenza aerodinamica dell’alettone posteriore. L’utilizzo è consentito in gara solo a chi sta inseguendo, ovvero ai piloti che non distino più di un secondo dal pilota che stanno cercando di sorpassare.
Dal 2009 è in uso anche il KERS (Kinetic Energy Recovery System), un sistema elettrico – in studio anche per i veicoli da strada – che permette di convertire in frenata parte dell’energia cinetica in energia meccanica da sfruttare successivamente per alimentare ulteriormente la vettura e aumentarne la velocità. Anche questo dispositivo è azionabile manualmente, tramite un bottone sul volante che il pilota può tenere schiacciato per un massimo di 7 secondi a giro.
Come vedere i Gran Premi di Formula 1
Sky trasmetterà in diretta tutti i 19 GP della stagione 2013 tramite i canali satellitari e anche su SkyGo, lo streaming disponibile sui dispositivi mobili per i possessori di un abbonamento. La RAI trasmetterà soltanto nove gare in diretta (Cina, Spagna, Canada, Ungheria, Italia, Singapore, Giappone, Stati Uniti e Brasile) e le altre dieci con almeno tre ore di differita dalla fine della corsa. I diritti televisivi e commerciali sulla Formula 1 sono proprietà della Formula One Management (FOM), società presieduta dall’imprenditore inglese Bernie Ecclestone. Nel 2012, ogni Gran Premio è stato visto mediamente da 58 milioni di telespettatori nel mondo.