Renzi sulla “ditta” (e su Fioroni)
In un’intervista all’Espresso, che uscirà integralmente venerdì 15 marzo, Matteo Renzi ha parlato della situazione politica attuale spiegando qual è la sua linea nei confronti del Partito Democratico e di Pier Luigi Bersani, vincitore delle primarie e candidato premier del centrosinistra. L’autore dell’intervista Marco Damilano ha anticipato alcune delle risposte di Renzi sul suo blog.
Ha mai pensato di cambiare partito: per esempio una nuova formazione con Monti?
«No. Sono rimasto nel Pd e con Bersani non solo perché sono leale alla Ditta, ma anche perché penso che per l’Italia sia utile avere due grandi partiti: non possiamo continuare con l’idea che ognuno si fa il suo partitino».Lei si candiderà mai a segretario del Pd?
«Non sono minimamente interessato a capire cosa farò da grande…».A questo, scusi, non crede proprio nessuno.
«Io voglio che ora facciamo sentire la nostra voce».Ok, ma faccia una previsione. Tra dieci giorni ci sarà un governo Bersani? Un governo del presidente? O torneremo a votare?
«Non mi sostituisco al capo dello Stato. Credo che sarà una legislatura breve, mi auguro che almeno si riesca a scrivere una buona legge elettorale. Il mio modello è il sindaco d’Italia. Solo da noi il vincitore è oggetto di interpretazione: se alla Sistina si votasse con il Porcellum sarebbero eletti in quattro. E ora a venti giorni dal voto stiamo per infilarci nel rito nobile delle consultazioni. Ci mettono meno a fare il papa che il presidente della Camera!».Se alla fine salta tutto e si va alle elezioni Renzi si candida a premier o no?
«Pensavo di sì. Da quando ho letto che anche Fioroni mi appoggerebbe mi è venuto qualche dubbio…».In tanti che fin qui l‘hanno contrastata ora la invocano come il salvatore della patria.
«Mettiamola così: se ci fossero le condizioni ci starei. Nonostante Fioroni. E senza Fioroni».