Il caso dei maiali morti a Shanghai
Ne sono stati recuperati quasi 6.000 in un fiume che è la fonte principale di acqua potabile della città, e non si capisce da dove vengano
Negli ultimi giorni il fiume Huangpu a Shanghai, in Cina, è stato infestato da migliaia di maiali morti e in decomposizione. Le autorità cittadine hanno detto che fino a martedì ne sono stati recuperati 5.916. Il fiume non è stato del tutto ripulito – martedì circa duecento barche lo attraversavano ancora in cerca di eventuali carcasse – anche se la quantità di maiali morti in arrivo è in diminuzione.
Il fiume è la fonte principale di acqua potabile di Shanghai e gli abitanti sono particolarmente preoccupati dalla presenza degli animali morti, di cui non si conosce né la provenienza, né le ragioni della morte, né chi li ha gettati nel fiume. Le autorità hanno analizzato l’acqua e garantito che non è contaminata e rispetta i parametri di sicurezza fissati dal governo. In una fiala di acqua analizzata sono state ritrovate tracce di porcine circovirus, una malattia comune nei maiali ma che non si trasmette agli uomini. Inoltre non sono stati trovati maiali infetti in vendita ai mercati della città. Gli scandali ambientali e quelli legati alla sicurezza alimentare sono piuttosto comuni in Cina, ma la vista di migliaia di animali che galleggiano nel fiume di una città moderna e cosmopolita ha fatto molta impressione in tutto il paese, e il ministro dell’Ambiente cinese ha ordinato l’apertura di un’indagine per far luce sulla questione.
Le etichette attaccate alle orecchie degli animali indicano che sono nati nella città-prefettura di Jiaxing, nella provincia di Zhejiang (che confina a nord-est con Shanghai), ma non segnalano dove sono stati allevati. Secondo le autorità di Shanghai è molto probabile che gli animali siano stati gettati nel fiume in questa zona, cosa che anche le autorità locali non hanno escluso. La legge cinese stabilisce che gli animali morti vengano sepolti o inceneriti, ma gettarli in acqua è una pratica diffusa e trovare qualche carcassa nel fiume Huangpu non è raro. La cosa preoccupante in questo caso è infatti l’enorme quantità di animali gettati nell’acqua.
Anche secondo le inchieste di alcuni giornali è molto probabile che gli animali provengano dalla provincia di Zhejiang. L’Oriental Morning Post, un giornale di Jiaxing, ha scritto che nello Zhejiang ci sono alti tassi di mortalità tra i maiali, e che ogni giorno soltanto nel villaggio di Zhulin muoiono tra i 60 e i 100 maiali. Il villaggio ha appositi recinti per i maiali morti, ma gli allevatori hanno spiegato che ormai sono pieni. Il sito racconta che nella seconda metà dell’anno scorso la polizia ha indagato su dodici casi in cui maiali morti per malattia venivano venduti e macellati illegalmente, per il valore di oltre un milione di yuan, circa 122 mila euro. La repressione della polizia avrebbe portato molti allevatori a liberarsi dei maiali morti per malattia – che non potevano più vendere – gettandoli nel fiume. L’articolo spiega anche che la carne di maiale viene venduta a costi molto bassi rispetto a quelli sostenuti dagli allevatori per crescere gli animali, spingendoli a vendere anche quelli malati per non andare in perdita. Una delle proposte per limitare il fenomeno è che le autorità locali versino una somma agli allevatori perché si occupino degli animali morti e in modo da limitare in qualche modo il traffico illegale.
Un maiale raccolto dal fiume Huangpu a Shanghai, 11 marzo 2013 (PETER PARKS/AFP/Getty Images)