La filarmonica di Vienna e i nazisti
Alcuni storici stanno cominciando a pubblicare documenti sui rapporti dell'orchestra con il partito nazista: c'entrano anelli d'oro e il concerto di fine anno
La BBC scrive oggi che presto una commissione di tre storici pubblicherà i risultati di un’indagine negli archivi dell’orchestra Filarmonica di Vienna. L’orchestra era stata criticata in passato per aver cercato di nascondere i legami con il nazismo: un’anticipazione della ricerca, condotta dal professor Oliver Rathkolb, era stata consegnata al New York Times qualche settimana fa.
L’orchestra filarmonica di Vienna venne fondata nel 1842 ed è tutt’oggi considerata una delle migliori. Il concerto per il nuovo anno che si tiene la mattina del primo gennaio viene trasmesso in 75 paesi ed è uno degli eventi di musica classica più seguiti al mondo. Le prime critiche sulla reticenza sul passato dell’orchestra sono arrivate a causa del libro La democrazia dei Re, una sorta di storia ufficiale dell’orchestra pubblicata dal suo presidente, Clemens Hellberg. Il libro è accusato di trascurare i dettagli sui legami con il nazismo dell’orchestra.
Il fatto che l’orchestra di Vienna fosse “politicizzata” era conosciuto da tempo. Mentre soltanto 9 membri sui 117 componenti della filarmonica di Berlino erano iscritti al partito nazista, in quella di Vienna gli iscritti erano 45 su 117. Al momento dell’Anschluss, l’annessione alla Germania nazista nel 1938, 13 musicisti ebrei vennero cacciati dall’orchestra. Secondo le prime anticipazioni della ricerca del professor Hellberg, cinque di loro morirono nei campi di concentramento.
Anche l’origine del concerto di Capodanno ha un collegamento con il nazismo. Il primo si tenne il 31 dicembre del 1939, per poi essere spostato la mattina del primo gennaio negli anni successivi. Il concerto era patrocinato dalle autorità naziste ed era considerato uno strumento di propaganda del partito.
L’episodio più controverso dell’intera storia è probabilmente quello legato agli anelli celebrativi del centenario dell’orchestra. Si trattava di alcuni anelli d’oro, forgiati per celebrare la ricorrenza e donati nel 1942 a due importanti personalità: una di queste era il dottor Arthur Seyss-Inquart – governatore prima dell’Austria e poi dell’Olanda occupata dai nazisti.
Vale la pena raccontare un piccolo episodio su Seyss-Inquart (odiato dagli olandesi, processato e giustiziato dopo la guerra e soprannominato 6-1/4 per l’assonanza del suo nome con le parole olandesi “sei meno un quarto”). Quando la guerra era oramai quasi finita, gli alleati proposero a Seyss-Inquart e alle truppe tedesche che ancora resistevano in Olanda, completamente isolate, di arrendersi. Seyss-Inquart rifiutò la resa e durante i negoziati il generale americano Walter Bedell Smith gli disse: «Lei finirà fucilato in ogni caso». Seyss-Inquart rispose: «La cosa mi lascia piuttosto freddo». «Lo farà davvero», rispose Bedell Smith.
L’altro personaggio ambiguo a cui venne donato l’anello ha una storia ancora più compromettente. Si trattava del successore di Seyss-Inquart a Vienna, il Gauleiter (governatore) Baldur von Schirach. Durante gli anni del suo governatorato circa 65 mila ebrei vennero deportati dall’Austria in Polonia. Insieme ad Albert Speer, l’architetto e ministro della produzione militre, von Schirach fu uno dei pochi a denunciare Hitler durante il processo di Norimberga e portò anche prove che dimostravano come si fosse lamentato per il trattamento che subivano gli ebrei nei campi di concentramento.
Comunque, restò sempre un antisemita e non si oppose mai alle deportazioni che avvenivano in Austria, definendole anzi «un contributo alla cultura europea». Il tribunale di Norimberga lo condannò per crimini contro l’umanità a 20 anni di prigione. L’aspetto più imbarazzante della vicenda è emerso nel 2004. In un libro scritto dal figlio venne raccontato che quando von Schirach uscì di prigione, nel 1966, un membro della Filarmonica di Vienna – mai identificato – gli fece dono di un secondo anello celebrativo, uguale a quello che aveva ricevuto nel 1942 e che gli era stato rubato da un soldato americano quando venne preso prigioniero.
Il rapporto completo del gruppo di storici, che potrebbe contenere altri dettagli sulla sorte dei musicisti ebrei dell’orchestra e sui rapporti con il regime nazista, dovrebbe venire pubblicato il 12 marzo sul sito internet della Filarmonica.