Vivere in una discarica, in Messico
Un reportage sulla vita delle famiglie di Nogales, al confine con gli Stati Uniti, del fotografo premio Pulitzer John Moore
Nogales è una città messicana al confine con gli Stati Uniti: in particolare confina con l’omonima città di Nogales, in Arizona. Si trova nello stato di Sonora ed è abitata da circa 200 mila persone. A Nogales vivono migliaia di persone che erano immigrate illegalmente negli Stati Uniti, sono state arrestate dalla polizia di confine e rispedite in Messico. Molte sono finite a lavorare come raccoglitori di materiale riciclabile nella discarica di Tirabichi, a Nogales, e le più sfortunate sono costrette ad abitare in case improvvisate all’interno della discarica.
Si tratta di circa trenta famiglie: anziani, uomini e donne di mezza età, ragazzi e anche bambini che si mantengono cercando ogni giorno qualcosa nella spazzatura. L’associazione no profit Hogar de Esperanza y Paz, fondata negli anni Ottanta, cerca di aiutarli distribuendo guanti e organizzando una mensa gratuita per i bambini, cinque giorni su sette. John Moore, fotografo di Getty Images, ha raccontato in un servizio la vita degli abitanti di Tirabichi: una donna che cucina un piatto di fagioli e formaggio nella sua “casa”, una famiglia che passeggia insieme nella discarica e bambini che giocano insieme con bambole e palloni trovati tra la spazzatura.
John Moore è cresciuto a Irving, in Texas, e si è laureato all’università di Austin. Nel 1991 ha iniziato a lavorare per Associated Press, prima in Nicaragua, poi India, Sudafrica, Messico ed Egitto. È passato a Getty Images nel 2008, lavorando in Asia, Africa e Medio Oriente, prima di tornare negli Stati Uniti nel 2008. Ha lavorato come fotografo di guerra in Afghanistan e Iraq, scattando foto in alcune delle zone di combattimento più pericolose. Ha vinto molti importanti premi di fotografia, tra cui il Premio Pulitzer 2005 nella categoria Breaking News Photography per la copertura della guerra in Iraq con Associated Press.
Nel 2007 è stato nominato Fotografo dell’anno dalla National Press Photographer Organization e nello stesso anno ha scattato immagini esclusive degli ultimi istanti di vita del primo ministro pakistano Benazir Bhutto, uccisa in un attentato kamikaze il 27 dicembre 2007 dopo un comizio elettorale a Rawalpindi. Moore si trovava a pochi metri di distanza da Bhutto ed era l’unico fotografo americano presente al momento dell’attentato. Per il servizio è stato premiato dal World Press Photo, dalla Society of Professional Journalists e con la Robert Capa Gold Medal, assegnata ogni anno al miglior reportage fotografico in cui siano richiesti coraggio e intraprendenza eccezionali.