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  • Lunedì 4 marzo 2013

Gli allenamenti per la corrida in Catalogna

Si esercitano in un parco e insegnano i gesti principali ai loro figli, sperando di poterla praticare di nuovo grazie a una petizione presentata al parlamento spagnolo

BARCELONA, SPAIN - MARCH 03: Enthusiasts practice bullfighting in a city park in Santa Perpetua de la Mogoda on March 3, 2013 in Barcelona, Spain. On February 12 the Spanish Parliament accepted a petition from bullfight supporters asking for the sport to become a key part of the Spain's cultural heritage. The petition, of 590,000 signatures, has been promoted by the Federation of Bullfighting Entities of Catalonia. The last bullfight in Catalonia was held in September 25, 2011. (Photo by David Ramos/Getty Images)
BARCELONA, SPAIN - MARCH 03: Enthusiasts practice bullfighting in a city park in Santa Perpetua de la Mogoda on March 3, 2013 in Barcelona, Spain. On February 12 the Spanish Parliament accepted a petition from bullfight supporters asking for the sport to become a key part of the Spain's cultural heritage. The petition, of 590,000 signatures, has been promoted by the Federation of Bullfighting Entities of Catalonia. The last bullfight in Catalonia was held in September 25, 2011. (Photo by David Ramos/Getty Images)

Il 12 febbraio il parlamento spagnolo ha deciso di prendere in considerazione una petizione firmata da circa 590 mila persone che chiede di dichiarare la corrida un elemento fondamentale del patrimonio culturale del paese. La petizione è stata promossa dalla Federazione della corrida catalana, chiede esenzioni fiscali per gli organizzatori delle corride e permette anche di aggirare la legge che oggi le vieta in Catalogna e nelle Canarie. Prossimamente verrà istituita una commissione parlamentare per mettere a punto una proposta legislativa, che verrà probabilmente votata entro la fine dell’anno. Il partito Popolare del primo ministro Mariano Rajoy, che ha la maggioranza in parlamento, si è detto favorevole alla petizione e ha promesso di sostenerla per farla diventare legge.

Negli ultimi tempi la tradizione della corrida – vecchia di circa 4 mila anni – è entrata in crisi: se ne organizzano sempre meno – nel 2011 sono state circa duemila – e il tasso di disoccupazione tra i toreri è al 26 per cento, anche se è in aumento il numero di persone che si iscrive al registro dei toreri professionisti. Grazie agli sforzi degli animalisti, sono state vietate in Catalogna da una legge approvata nel luglio 2010 dal parlamento catalano. La legge è entrata in vigore il primo gennaio del 2012 e l’ultima corrida catalana si è tenuta a Barcellona domenica 25 settembre 2011 nella Plaza de Toros Monumental, davanti a 20 mila persone. Il divieto ha provocato molte proteste da parte dei numerosi appassionati, che stanno cercando di aggirarlo attraverso la petizione.

Il fotografo di Getty Images David Ramos ha fotografato un gruppo di appassionati che si esercita in un parco a Santa Perpetua de Moguda, un paesino a venti chilometri a nord da Barcellona, in Catalogna: sono uomini anziani e di mezza età che insegnano i movimenti principali ai loro figli e si tengono in allenamento, interpretando di volta in volta la parte del toro – servendosi di finte corna – e dei toreri.