I vecchi smartphone spieranno il mondo?
Koozoo è una applicazione per riciclare il proprio vecchio telefono e renderlo una telecamera su un punto fisso del mondo
Hai deciso di andartene al mare per un giorno, ma vorresti sapere com’è il tempo in spiaggia prima di metterti in viaggio, oppure devi andare in centro e vuoi capire se troverai traffico o se ci sarà una strada chiusa nel punto dove vuoi andare. Nel primo caso puoi controllare le previsioni del tempo, nel secondo vedere se sono segnalati ingorghi su un servizio di mappe online, ma in entrambi i casi non potrai avere una conferma visiva concreta e diretta di quello che vuoi sapere. Secondo quelli di Koozoo, una startup californiana, la soluzione a questo tipi di problemi è creare un’enorme rete di telecamere sempre connesse a Internet, gestite dai singoli utenti e realizzate riciclando i propri vecchi smartphone.
L’idea è venuta a Drew Sechrist, che è l’amministratore delegato della nuova società e che ha messo insieme una piccola squadra di sviluppatori ed esperti per realizzarla. Secondo Sechrist in futuro il suo sistema potrà cambiare notevolmente il nostro modo di percepire e interagire con il mondo: sarà sufficiente cercare il luogo dove si vuole andare su una mappa, selezionarlo e vedere in diretta le cose che stanno succedendo, come sono le condizioni meteo, se ci sono parcheggi disponibili, eccetera.
Koozoo è una applicazione per smartphone, per ora disponibile per iPhone e a breve anche per tutti i telefoni che utilizzano Android, il sistema operativo per dispositivi mobili di Google. L’app svolge sostanzialmente due funzioni: rendere il proprio smartphone una telecamera fissa per trasmettere immagini da un certo punto del mondo, oppure essere un sistema di ricerca per vedere le immagini in diretta trasmesse dagli altri smartphone. Il modo ideale per utilizzarla, spiegano i suoi sviluppatori, è quella di installarla su uno smartphone vecchio e non più utilizzato, così che possa sempre trasmettere che cosa accade fuori dalla propria finestra di casa.
L’applicazione è stata studiata in modo tale da non sovraccaricare la banda del proprio WiFi o del 3G, se si utilizza lo smartphone su rete cellulare. Quando è “a riposo”, l’applicazione riprende un solo fotogramma a intervalli di qualche minuto, così da creare una serie di anteprime da mostrare sulla mappa. Se qualcuno si collega, l’app si risveglia e mostra un video in diretta del luogo su cui è puntata. Per ora non sono previsti sistemi di bonus per chi usa Koozoo per filmare e non solo per vedere i video in diretta, ma la startup sta studiando alcune soluzioni per incentivare a trasmettere le immagini. La società invia anche per posta un sistema di ventose per rendere più semplice il posizionamento del proprio smartphone ai vetri delle finestre di casa.
Quelli di Koozoo hanno spiegato a The Verge che, per garantire la riservatezza, l’applicazione filma soltanto e non rileva o trasmette i rumori ambientali. I termini di utilizzo, inoltre, impongono agli utenti di puntare l’obiettivo degli smartphone solamente verso l’esterno e verso spazi pubblici, definizione che secondo i detrattori è alquanto vaga, considerato che da una finestra si possono vedere certo la strada e i marciapiedi, ma anche le finestre o i cortili delle abitazioni antistanti.
Per motivi di sicurezza e di rispetto della privacy, i flussi di immagini in diretta attivati dagli utenti devono essere approvati da Koozoo prima di essere resi pubblici. Gli sviluppatori sono anche al lavoro per realizzare alcuni algoritmi per attivare sistemi di controllo automatici, che verifichino che le inquadrature non siano volutamente cambiate nel corso del tempo. Spiega Sechrist: «Se uno smartphone contro una finestra viene urtato o si sposta lievemente il sistema non lo segnalerà, ma se sarà girato al contrario per riprendere l’interno di una stanza, dopo che era stata approvata l’inquadratura di una strada, Koozoo metterà il flusso di immagini offline fino a quando non sarà stato ricontrollato da noi».
Il progetto di Koozoo è molto ambizioso, ma è ancora alquanto embrionale. Per ora può essere utilizzato solo negli Stati Uniti e la sperimentazione riguarda la sola zona di San Francisco. L’idea di creare una rete fitta di telecamere sul mondo, facilmente consultabili con una applicazione, non piacerà probabilmente alle associazioni che si battono (talvolta esagerando) per la difesa della privacy degli utenti.