I siriani che vivono sottoterra
Le foto delle persone che abitano tombe romane, tunnel scavati nella roccia e grotte per rifugiarsi dai bombardamenti
Il fotografo di Associated Press Hussein Malla ha fotografato alcuni dei tanti siriani che vivono sottoterra per sfuggire ai bombardamenti aerei dell’esercito. Le fotografie sono state scattate nella provincia nord-occidentale di Idlib, a lungo una roccaforte dei ribelli che da due anni combattono contro il regime.
Il 13 marzo 2012 le forze governative conquistarono la capitale della provincia, uccidendo 114 persone, secondo quanto riportato dall’organizzazione umanitaria Human Rights Watch. Da allora i ribelli hanno organizzato diversi attentati contro le forze di sicurezza, provocando anche la morte di civili, e negli ultimi tempi sono riusciti ad avanzare sempre di più verso la città nella speranza di riprenderne il controllo. Nel tentativo di sfuggire ai frequenti bombardamenti aerei molti civili, ma anche ribelli ed ex poliziotti, hanno cercato riparo sottoterra: in tombe romane risalenti ai tempi dell’Impero, in grotte, e in rifugi appositamente scavati nella roccia con martelli pneumatici. Qui vivono con le mogli e i bambini: il terreno è coperto da tappeti, ci sono lampade e stufe per scaldarsi e cucinare.