Il PD non sa cosa fare
Bersani ha detto che il PD «non ha vinto» e «si prenderà le sue responsabilità», ma la proposta al M5S è un po' vaga; intanto Zingaretti ha vinto nel Lazio e Ambrosoli ha perso in Lombardia
È ancora in corso lo scrutinio delle schede per le elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise, ma i risultati certi ormai ci sono. Il primo è stato dato da Francesco Storace che ha ammesso la sconfitta telefonando a Nicola Zingaretti per congratularsi della sua vittoria: Zingaretti sarà governatore del Lazio. Lo stesso è avvenuto in serata in Lombardia, dove Ambrosoli ha ammesso che il vincitore è Maroni.
I dati reali dicono che in Lombardia, a quasi tutte le sezioni scrutinate, Maroni è davanti con il 42,88%, seguito da Ambrosoli col 38,21%, Carcano (M5S) col 13,59%, Albertini col 4,12%. Nel Lazio, 80% delle sezioni, Zingaretti è in vantaggio con il 40,91%, seguono Storace col 29,08%, Barillari (M5S) col 20,37% e Bongiorno col 4,59%. In Molise invece, 319 sezioni scrutinate su 393, il candidato di centrosinistra Frattura ha il 44,13% contro il 27,05% del presidente uscente Iorio. Le proiezioni confermano questa tendenza – vincerebbero Maroni, Zingaretti e Frattura – ma nessun candidato fin qui ha annunciato vittoria e sconfitta.
Per il resto, il fatto principale del pomeriggio è stato il discorso di Bersani. Il segretario del PD ha detto che «chi non riesce a garantire governabilità non può dire di aver vinto le elezioni: non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi» e ha spiegato che il PD si prenderà le sue responsabilità, tra tutte «essere portatori di una proposta di cambiamento». Bersani ha detto che il PD non «predisporrà diplomazie con questo o con quello», senza fare «discorsi a tavolino sulle alleanze», ma proponendo al Parlamento «alcuni punti fondamentali di cambiamento, un programma essenziale: riforma delle istituzioni; riforma della politica; nuova legge sui partiti; costi della politica; moralità pubblica e privata; difesa dei ceti più esposti alla crisi; impegno per una nuova politica europea per il lavoro». Sulle sue ipotetiche dimissioni da segretario del PD, Bersani ha detto che «il 2013 è la scadenza naturale del mio mandato, si farà il congresso, la ruota gira. Ma io non sono uno che abbandona la nave».
Anche Grillo ha parlatofuori dalla sua casa di Genova, oggi pomeriggio, mentre Antonio Di Pietro si è dimesso da presidente dell’Italia dei Valori.
20.00 – Il presidente Napolitano ai giornalisti a Monaco di Baviera:
«Il presidente della Repubblica può solo attendere con egual rispetto per tutti che le forze politiche rappresentate in Parlamento facciano le loro riflessioni alla luce del risultato delle elezioni e gliele riferiscano in occasione delle consultazioni»
19.47 – Parla Zingaretti a Roma e conferma la telefonata di Storace “che si è battuto in questa campagna elettorale come coprotagonista di una battaglia molto difficile”. 19.43 – Storace ha annunciato di aver chiamato Zingaretti per “concedergli” la vittoria. 19.18 – Antonio Di Pietro si è dimesso in modo “irrevocabile” da presidente dell’Italia dei Valori. 19.10– Il sito del PD la mette così.
#PDoodle La nostra proposta per un governo di cambiamento. No balletti col Pdl tinyurl.com/adrjoux #elezioni2013 twitter.com/pdnetwork/stat… — Partito Democratico (@pdnetwork) February 26, 2013
19.05 – Adesso sta parlando Alfano, e dice che la condizione perché il PdL partecipi a un governo è la messa in pratica delle promesse del centrodestra: abolizione e restituzione dell’IMU, zero tasse per le imprese che assumono. 18.57 – Il video del discorso di Ambrosoli, di VareseNews.
Il candidato presidente della Repubblica del M5S sarà deciso dagli iscritti al M5S attraverso un voto on line. Sta arrivando la primavera — Beppe Grillo (@beppe_grillo) February 26, 2013
15.42 – Lombardia, 47 sezioni su 9.233. Maroni 50,86%, Ambrosoli 31,01%, Carcano 13,45%, Albertini 3,68%. 15.31 – Un’immagine di YouTrend, utile a capire lo stato delle cose in Lombardia. Più è rosso, più il centrosinistra ha perso voti rispetto al 2008. 15.23 – Lombardia, 27 sezioni su 9.233. Maroni 53,44%, Ambrosoli 29,84%, Carcano 12,12%, Albertini 3,68%. 15.17 – Ancora niente dal Molise, nemmeno una sezione. 15.07 – Prime proiezioni. Lombardia: Maroni 43,3%, Ambrosoli 35,6%, Carcano 13,4%, Albertini 6,2%. Lazio: Zingaretti 38,8%, Storace 29,9%, Barillari 20%. 15.05 – Lombardia, 4 sezioni su 9.233. Maroni 54,88%, Ambrosoli 26,46%, Carcano 13,32%, Albertini 4,08%. Da adesso in poi solo aggiornamenti più consistenti, e proiezioni. 15.03 – Prima sezione anche dal Lazio: Storace 33,33%, Zingaretti 32,69%, Barillari 26,92%, Bongiorno 3,84%. Una sola sezione, eh: non vuol dire niente. 14.55 – Lombardia, 2 sezioni su 9.233. Maroni 62,98%, Ambrosoli 23,37%, Carcano 9,09%, Albertini 3,24%. Non vuol dire ancora niente, ovviamente: ma sono primi voti a uscire. 14.50 – Arriva il dato definitivo sul Senato sui seggi eletti all’estero: 4 al PD, 1 a Con Monti per l’Italia, 1 al Movimento Italiani all’Estero. 14.47 – Tentativo di risposta alla domanda che molti si stanno facendo, riguardo le elezioni politiche: che cosa succede ora? 14.41 – In Lombardia al Senato un milione e mezzo di persone ha votato Movimento 5 Stelle e Scelta Civica, mentre centrodestra e centrosinistra sono separati da 400.000 voti: Ambrosoli deve sperare che almeno una parte di quegli elettori abbia votato lui invece che Albertini o Carcano. Il “voto utile”, insomma. 14.37 – Intanto la Borsa di Milano perde il 4,4%, lo spread ha raggiunto la quota massima di 348. Qui la borsa di Milano in diretta. 14.35– Tweet di YouTrend, il sito di sondaggi dell’istituto Quorum.
Secondo gli #instantpoll di #Tecné #Maroni (#cdx) vincerebbe in #Lombardia; secondo #Piepoli, invece, la situazione è di #parità. — YouTrend (@you_trend) February 26, 2013
14.30 – Ancora nessuna sezione scrutinata da Lombardia, Lazio e Molise. 14.27 – Le elezioni italiane sulle prime pagine dei giornali internazionali. 14.21 – Al Senato, dove i voti si contano su base regionale, in Lombardia il centrodestra ha ottenuto 8 punti percentuali in più del centrosinistra. Nel Lazio, invece, il centrosinistra ha ottenuto circa 3,5 punti percentuali di vantaggio sul centrodestra. In Molise il centrosinistra ha vinto per lo 0,1 per cento. Sono dati da prendere con molte molle – si votava per una cosa diversa, e con un elettorato parzialmente diverso – ma ci dicono qualcosa su come hanno votato gli elettori di queste tre regioni. 14.10 – In Lombardia i candidati principali sono Umberto Ambrosoli, appoggiato dal centrosinistra; Roberto Maroni, appoggiato da Lega Nord e centrodestra; Gabriele Albertini, appoggiato dalla lista di Mario Monti; Silvana Carcano, del Movimento 5 Stelle. In Lazio i candidati principali sono Nicola Zingaretti, ex presidente della provincia di Roma e appoggiato dal centrosinistra; Francesco Storace, già governatore del Lazio e segretario della Destra, appoggiato dal centrodestra; Davide Barillari, del Movimento 5 Stelle; Giulia Bongiorno, appoggiata dai montiani. In Molise i candidati principali sono Michele Iorio, presidente ininterrottamente dal 2001, sostenuto dal centrodestra e Paolo di Lauro Frattura, sostenuto dal centrosinistra ma ex consigliere regionale di Forza Italia. 14.04 – Il dato sull’affluenza, definitivo: 72,08% nel Lazio, 76,71% in Lombardia, 61,62% in Molise. 14.02– Gli instant poll diffusi ieri da Tecné dicevano questo: ma occhio, che alle politiche ci avevano preso poco.
Lombardia: Maroni 38, Ambrosoli 35, Carcano 17, Albertini 9, Pinardi 1. Lazio: Zingaretti 39, Storace 28, Barillari 21, Bongiorno 8, Ruotolo 2.
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Alle 14 inizierà lo spoglio per le elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise. Il Post seguirà lo scrutinio con un liveblog.
foto: Roberto Monaldo / LaPresse