Le foto del Purim
I festeggiamenti degli ebrei ultraortodossi a Bnei Brak e Mea Shearim, tra danze sui tavoli e bambini in maschera
Dal tramonto di sabato 23 febbraio a quello di domenica 24 febbraio gli ebrei di tutto il mondo hanno festeggiato il Purim, che ricorda la salvezza del popolo ebraico dal pericolo di venire sterminato sotto l’Impero persiano.
La storia è raccontata nel libro biblico di Ester, che con il cugino Mardocheo riuscì a sventare il piano di Amàn – consigliere del re persiano Assuero – di uccidere tutti gli ebrei dell’impero. Il Purim, che cade il 14esimo giorno del mese ebraico di Adar, è preceduta da un giorno di digiuno ed è caratterizzata da grandi festeggiamenti: banchetti che spesso terminano in ubriacature, scambi di doni – sopratutto cibo e bevande – dalla carità ai più poveri e dalla lettura del libro di Ester. C’è anche l’usanza di indossare maschere e costumi e partecipare a sfilate simili a quelle del carnevale, un’usanza che sembra introdotta dagli ebrei italiani nel Cinquecento prendendo spunto dai cortei carnevaleschi.
Le foto raccontano i festeggiamenti del Purim in varie comunità ultraortodosse: a Mea Shearim, un quartiere di Gerusalemme, e Bnei Brak e Beit Shemesh, cittadine abitate quasi esclusivamente da haredim, gli ebrei ultraortodossi, e nella colonia israeliana di Havat Gilad, in Cisgiordania.