Il caso Pistorius si complica
La polizia ha rimosso dall'incarico l'investigatore capo del caso, a sua volta accusato di tentato omicidio
Aggiornamento 16.40 – La polizia sudafricana ha annunciato che l’investigatore capo del caso Pistorius, Hilton Botha, è stato rimosso dal suo incarico. Lo ha comunicato il commissario nazionale della polizia sudafricana, Riah Phyega, durante una conferenza stampa appena conclusa. Phyega ha aggiunto che Botha verrà sostituito dall’investigatore più esperto in servizio alla polizia sudafricana, il tenente generale Vinesh Moonoo.
La conferenza stampa era stata convocata oggi alla fine della terza udienza per decidere sul rilascio su cauzione per Oscar Pistorius, accusato dell’omicidio premeditato della sua fidanzata. Alla polizia sudafricana era stato chiesto di riferire sulla difficile posizione dell’investigatore capo Botha, che si è scoperto essere accusato di tentato omicidio per una sparatoria contro un minibus dell’ottobre 2011. Riah Phyega ha comunque riferito che la polizia era a conoscenza delle accuse contro Botha.
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Hilton Botha, l’investigatore capo dell’inchiesta sul caso di Oscar Pistorius – l’atleta sudafricano accusato di aver ucciso la sua fidanzata – è a sua volta accusato di tentato omicidio. Insieme ad altri due poliziotti dovrà affrontare sette capi di imputazione per aver ucciso sette persone nell’ottobre del 2011: Botha e i suoi colleghi inseguirono in auto e spararono contro un minibus che trasportava passeggeri.
I poliziotti vennero accusati di essere ubriachi durante il servizio, e vennero arrestati. Botha – poliziotto da 24 anni e investigatore da 16 – ha sempre negato di essere stato ubriaco e ha spiegato che stava inseguendo dei sospettati e stava cercando di fermarli. Le accuse vennero poi lasciate cadere ma mercoledì il caso è stato riaperto dal procuratore di stato – il motivo non è ancora chiaro – e Botha dovrà comparire in tribunale insieme agli altri due poliziotti a maggio.
Nel frattempo la polizia ha aperto un’indagine contro Botha, che potrebbe portare alla sua sospensione: circolano anche numerose voci su un suo imminente allontanamento dal caso Pistorius, ma non sono state ancora confermate. Medupe Simasiku, portavoce della procura nazionale, ha detto che ancora non sa dire in che modo le accuse contro Botha influenzeranno il caso Pistorius. Medupe Simasiku, portavoce dell’accusa del caso Pistorius, ha detto che l’accusa non era a conoscenza del procedimento pendente contro Botha.
Botha ha testimoniato mercoledì nell’udienza per decidere sul rilascio su cauzione di Pistorius. La sua testimonianza è stata a volte confusa ed è stata confutata in più punti dalla difesa. Botha ha raccontato di essere arrivato a casa di Pistorius a Pretoria alle 4:15 di mattina e di aver trovato il corpo di Reeva Steenkamp, la fidanzata dell’atleta, coperto di asciugamani e disteso sul pavimento del piano terra. Botha ha raccontato che la ragazza era stata colpita da un proiettile alla testa, poco sopra l’orecchio destro, da un altro sul sopracciglio destro, e uno sul suo fianco destro, mentre si trovava nel bagno al primo piano. Secondo Botha la traiettoria degli spari attraverso la porta indicava che Pistorius – privo fin da bambino di entrambe le gambe – indossava le protesi, contrariamente a quanto aveva precedentemente affermato Pistorius. Ha anche detto di aver trovato due confezioni di testosterone e siringhe nella camera da letto di Pistorius, e delle munizioni calibro 38 senza licenza.
Botha ha riportato la testimonianza di un vicino che ha sentito discutere animatamente – forse un litigio – a casa di Pistorius tra le 2 e le 3. L’investigatore ha sostenuto che il vicino si trovasse a 600 metri di distanza, ma dopo la pausa pranzo ha cambiato versione e ha detto che la distanza era di 300 metri. Ha riportato la testimonianza di un altro vicino che avrebbe sentito gli spari e si sarebbe affacciato al balcone vedendo le luci accese. Secondo Botha l’uccisione di Reeva Steenkamp «non può essere legittima difesa: credo che sapesse che c’era lei in bagno e ha sparato quattro colpi contro la porta». Infine, rispondendo a una domanda dell’accusa, Botha ha chiesto di negare il rilascio su cauzione a Pistorius, perché c’è il rischio che scappi all’estero dove possiede conti bancari.
Durante il controinterrogatorio l’avvocato difensore di Pistorius Barry Roux ha smontato molte cose dette da Botha e messo in dubbio la qualità delle prove raccolte dalla polizia e il modo in cui è stata condotta l’inchiesta. Ha accusato la polizia di aver potenzialmente inquinato la scena del crimine, dato che la squadra di Botha non ha indossato scarpe protettive. Botha ha dovuto ammettere che la polizia aveva dimenticato uno dei proiettili da 9 millimetri che hanno ucciso la ragazza in bagno, e che aveva perso traccia delle munizioni illegali trovate a casa di Pistorius.
Roux ha detto che la polizia non aveva trovato testosterone, ma medicinali a base di erbe che non sono vietati e sono usati da altri atleti. Botha ha ammesso che poteva essersi confuso e aver letto male l’etichetta. La difesa ha sottolineato che gli orari in cui i testimoni hanno visto le luci e sentito rumori nella casa di Pistorius coincidono con quelli indicati da Pistorius stesso. Roux ha detto infine che Pistorius ha un conto dormiente all’estero e un conto aziendale da cui non può ritirare soldi, smontando anche il motivo per cui potrebbe lasciare agevolmente il Sudafrica. Il dibattimento si è concluso oggi alle 15, ora italiana, e l’udienza riprenderà domattina alle 10, ora locale.
Foto: Hilton Botha, 20 febbraio 2013 (AP Photo/Themba Hadebe)