I ravioli contaminati in Italia
Nestlé ne ha sospeso la vendita: si è scoperto che contengono oltre l'1 per cento di carne di cavallo, non indicata in etichetta
La multinazionale degli alimentari Nestlé ha ritirato dai mercati di Italia e Spagna alcuni propri prodotti a base di carne, dopo avere scoperto che contenevano tracce di carne di cavallo superiori all’1 per cento rispetto all’intero prodotto. È un ulteriore sviluppo del caso della carne di cavallo, iniziato a metà gennaio in Irlanda, quando furono scoperte tracce di questo tipo di carne in alcuni prodotti che avrebbero dovuto contenere solamente carni bovine. La presenza di carne di diverso tipo non costituisce di per sé un pericolo alimentare (quella di cavallo è mangiata in molti paesi del mondo), ma è comunque una mancanza e in certi casi un illecito non segnalarne la presenza ai consumatori tramite l’etichetta.
In Italia i prodotti interessati dal ritiro di Nestlé appartengono al marchio Buitoni e sono i ravioli e i tortellini di carne di manzo. Sono stati rimossi anche dal mercato spagnolo, e saranno riassortiti solamente quando sarà garantito il solo utilizzo di carne bovina al loro interno. Nestlé ha diffuso un comunicato per annunciare la propria decisione, spiegando anche che le consegne sono state sospese in seguito alla scoperta di tracce di DNA di carne di cavallo nei macinati di carne bovina prodotti da H. J. Schypke, una società tedesca che lavora in appalto per uno dei fornitori di Nestlé, che si chiama JBS Toledo N.V.
Nel comunicato, Nestlé spiega che i livelli di carne di cavallo trovati superano l’1 per cento e che per questo sono state allertate le autorità competenti, considerato che in alcuni paesi un simile livello di ingredienti non previsti in etichetta costituisce un possibile illecito. La società ha comunque confermato che non ci sono problemi di sicurezza alimentare legati ai prodotti interessati, ma che si tratta solamente della presenza di prodotti etichettati in modo fuorviante, e quindi distanti “dagli alti standard che i consumatori si aspettano” da Nestlé.
Oltre al ritiro dei ravioli e tortellini con carne Buitoni in Italia e Spagna, Nestlé ha anche ritirato dal mercato un tipo di lasagne surgelate prodotte per la grande distribuzione francese. Tutti i prodotti torneranno sul mercato solo quando sarà stata garantita la sola presenza di carne bovina. La società ha anche annunciato una nuova serie di procedure e controlli nei propri punti di produzione per verificare, prima del confezionamento, che le carni utilizzate corrispondano a quelle indicate nell’etichetta.
Secondo gli esperti, la presenza di carne di cavallo tra quella di manzo non dovrebbe costituire particolari pericoli sanitari, ma molto dipende dalla provenienza delle carni e da come erano stati trattati in vita gli animali. Il timore più grande è legato alla possibile presenza del fenibultazone, un farmaco antinfiammatorio molto potente che di solito viene utilizzato per curare i cavalli sportivi quando hanno particolari infiammazioni. In passato è stato utilizzato nella terapia dell’artrite reumatoide nell’uomo, ma considerati gli effetti indesiderati e i rischi connessi il suo utilizzo è stato sospeso e attualmente non è previsto che sia impiegato per la cura di esseri umani. Tracce di fenilbutazone potrebbero essere presenti nella carne di cavallo scoperta nei prodotti alimentari con carne bovina in queste settimane, ma considerate le dosi basse riscontrate nella maggior parte dei macinati non dovrebbero esserci grandi pericoli.
Il fatto che comunque anche Nestlé, una delle più grandi società alimentari al mondo, abbia dovuto sospendere la vendita di alcuni prodotti dimostra quanto il problema sia più ampio del previsto. E dimostra anche quanto poco sia stato controllato, nella pratica, il mercato alimentare da parte delle autorità europee. Il caso della carne di cavallo interessa almeno 12 diversi paesi europei, con società che ora rischiano di essere sanzionate per avere utilizzato ingredienti non previsti nei loro prodotti.
Le prime notizie su carne bovina contaminata con quella di cavallo erano circolate a partire da metà gennaio in Irlanda, dove le autorità di controllo avevano identificato il problema in alcuni macinati per hamburger venduti nel Regno Unito. Nei giorni seguenti altri paesi hanno identificato la presenza fino al 100 per cento di carne di cavallo in alimenti che, stando all’etichetta, avrebbero dovuto contenere solamente carne bovina. Secondo alcune autorità di controllo dei singoli paesi, considerata l’estensione del problema, non si sarebbe trattato di qualche semplice errore, ma di una deliberata scelta da parte di alcuni fornitori di “tagliare” le carni bovine con quelle equine.